Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Binari elvetici

Svizzera Foto di Francesco Zulli da Pixabay

“La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili”, diceva William Burroughs, uno dei padri della beat generation. La Svizzera, data la sua geografia di montagne e laghi, non poteva che fare proprio, quell’aforisma. Ormai da secoli

Svizzera Lucerna
Lucerna

Per la sua conformazione, il Vierwaldstättersee, il “Lago dei Quattro Cantoni” sul quale sorge Lucerna, è un po’ il simbolo della necessità di movimento. Per questo motivo, forse, Lucerna è stata scelta per ospitare la Verkehrshaus, il museo svizzero dei trasporti. Non un museo qualsiasi, ma un contenitore che analizza, seziona, dettaglia il viaggiare sempre con la grande competenza svizzera per la meccanica, con il sottinteso che esiste un altro livello, superiore a quello tecnico, per capire lo spostamento. Un livello filosofico e spirituale.

Svizzera: Musei del “movimento”
Il grande murale Panta rei
Il grande murale Panta rei

Artistico, come nel caso del Museo Hans Erni, collocato tra il padiglione dell’Aeronautica e quello della Navigazione, dove l’artista svizzero, pittore, grafico e plastico, detto il “Picasso elvetico”, dialoga sul tema, come nel in cui Talete ed Einstein sono gli estremi di un flusso di pensiero.

La Verkehrshaus, è una grande rassegna, con tanti settori. Si va dal trasporto ferroviario, e qui la Svizzera va forte, con  materiali rotabili, filmati e modelli alle automobili.

Museo Hans Erni
Museo Hans Erni

Dalla navigazione con, per esempio, la piroga preistorica ritrovata nel lago di Bienne, i motori dei battelli, i modelli che spiegano il funzionamento delle chiuse, all’aeronautica dove sono esposte trenta macchine volanti e aerei storici, esperimenti di volo e simulatori, il Cosmorama e la storia dell’astronautica. C’è anche Swissarena, un pavimento di duecento metri quadri con tutta la Svizzera ripresa dal satellite che ne propongono una visione dettagliata dall’alto. Si devono indossare speciali pantofole per evitare di rovinarlo e la gente si diverte a osservare il proprio giardino di casa con l’aiuto di grandi lenti.

Lucerna è una delle città più belle della Svizzera e, prima di lasciarla è bene vedere la struttura medievale, fatta di case e vicoli con il trecentesco ponte di legno Kapellbrücke con la Wasserturm, la torre dell’acqua, il più antico d’Europa nel suo genere, ricostruito dopo un pauroso rogo doloso che lo distrusse completamente una ventina di anni fa. Sul lungolago si stagliano gli hotel di lusso di inizio secolo che rendono Lucerna una delle città al mondo con il maggior numero di 5 stelle in rapporto all’esigua popolazione. Sull’altra sponda, vicino alla stazione gli edifici dell’architetto Jean Nouvel, il KKL, il Palazzo dei Congressi e una delle migliori sale da concerto del mondo e The Hotel.

Svizzera: sul lago dei Quattro Cantoni
Lago di Lucerna
Lago di Lucerna

Poi è tempo di lago. Anzi di battello. Il lago di Lucerna offre molte opportunità, con tante rotte e trentatre attracchi. Cinque piroscafi a ruota, più altri battelli fanno servizio e propongono i panorami lacustri e montani in un susseguirsi di immagini. Facendo tappa, si possono poi visitare diversi luoghi, dal Monte Pilatus che sta sopra Lucerna alla cremagliera più ripida del mondo che porta al Rigi, la montagna di Mark Twain. Dall’ascensore panoramico che sale all’Hammetschwand, ai luoghi storici come il prato di Grütli, dove il 1° agosto 1291 è stata fondata la Confederazione, la cappella di Guglielmo Tell, il monumento a Schiller.
Il Wilhelm Tell Express è la cosa più interessante. Si parte in battello da Lucerna fino a Flüelen sulla sponda sudorientale del lago. Da qui si prende il treno fino al Canton Ticino.

LEGGI ANCHE  Lisbona "meccanica"
Gottardo, la montagna dei tunnel
Sedili girevoli sulla carrozza PanGottardo
Sedili girevoli sulla carrozza PanGottardo

Si percorre così la linea del Gottardo che sale rapidamente da 470 a 1100 metri lungo la valle del Reuss, zigzagando tra dirupi e gole. Per ben tre volte si gira intorno alla chiesetta di Wassen con tunnel a spirale. Poi imbocca la galleria del San Gottardo lunga quindici chilometri, inaugurata nel 1880. Da notare che si può provare la carrozza speciale PanGottardo, con poltrone girevoli per ammirare il panorama da angolazioni diverse e cuffie e schermi piatti che raccontano la storia e la tecnica ferroviaria in una specie di museo viaggiante.

Arrivati nel Ticino, si segue la linea Leventina da Airolo a Biasca con ponti e tornanti e altri quattro tunnel a spirale per giungere infine a Bellinzona, la capitale della Repubblica Cantone del Ticino, come si definisce orgogliosamente.

Vale la pena interrompere il viaggio per visitare Biasca, famosa per le facciate decorate delle case costruite a cavallo tra ‘800 e ‘900 e la splendida chiesa in stile romanico svizzero dedicata ai SS. Pietro e Paolo. Con un bus ci si trasferisce poi a Pollegio, per visitare l’Infocenter Alptransit, che illustra il nuovo tunnel di base del Gottardo, cinquantasette chilometri che ne fanno la più lunga del mondo, sulla direttrice Germania-Italia, già realizzata al settantacinque per cento. I cantieri di quest’opera gigantesca sono visitabili per capire come si scava il grande tunnel che probabilmente sarà inaugurato nel 2017.

Svizzera: l’antico Ducato milanese
Bellinzona La fortezza
Bellinzona La fortezza

Bellinzona è famosa per i suoi castelli quattrocenteschi, dichiarati Patrimonio dell’Umanità Unesco. Costruiti dai duchi di Milano nel XV secolo su insediamenti precedenti a protezione del Ticino e del Ducato, sono il segno forte del territorio. Castelgrande, con il Museo storico e artistico; Montebello, con il Museo Civico; Sasso Corbaro, con la sala “Emma Poglia”, sono gioielli fortificati, con le mura che disegnano onde merlate. Ci sono poi la Collegiata dei Santi Pietro e Stefano e Santa Maria delle Grazie, che fondono stili diversi e ospitano affreschi rinascimentali di scuola lombarda.  Le facciate delle case del centro sono decorate, in particolare in piazza Collegiata, il magazzino comunale, l’interno della corte del Municipio, in via Camminata.

Il Wilhelm Tell Express termina la sua corsa verso sud, a Lugano o a Locarno, famosa per il Festival Internazionale del Cinema. È una cittadina sul Lago Maggiore che merita una visita. Il suo centro, con il Castello Visconti, le chiese, Piazza Grande e i vicoli retrostanti, offre uno spaccato della città lacustre tipica delle terre piemontesi-lombarde. Da non mancare una salita al Cardada-Cimetta con una moderna funivia disegnata da Mario Botta, con cabine a forma di goccia d’acqua e quasi completamente vetrate. Alla stazione a monte ci sono un percorso nel bosco con passerelle e la salita al punto panoramico che offre il Lago Maggiore, oltre alla città e ai boschi.

LEGGI ANCHE  Turchia, fra Europa e Oriente

Tornati in paese, si prende quindi il trenino della cosiddetta Centovalli, che offre un percorso meraviglioso lungo strette valli per entrare poi in Italia nella piemontese Val Vigezzo e giungere a Domodossola. Da qui ci si imbarca sul treno per la Svizzera che percorrendo il tunnel del Sempione giunge a Briga in Canton Vallese.

Briga, al di là del Sempione
Museo delle Guardie svizzere, Naters
Museo delle Guardie svizzere, Naters

La cittadina ha un suo fascino montano. Un piacevole centro storico, con molti palazzi e il castello Stockalper costruito nel 1658, un grande edificio con due torri quadrate chiamate Baldassarre e Melchiorre, visto che il proprietario si chiamava Kaspar, un magnifico cortile con due ordini di gallerie a loggiato e la Sala dei Cavalieri. Vale una visita anche il Museo delle Guardie Svizzere a Naters, alloggiato nelle fortificazioni dismesse dell’Esercito svizzero.

Si tratta di un sistema di gallerie fortificate e mimetizzate a prova di bombardamento. In quei cunicoli, ci si  avvicina alla storia delle Guardie papali che, a Roma fanno colore ma qui sono prese come una orgogliosa tradizione, una eredità tardo-medioevale, di quando “svizzero” era sinonimo di “mercenario”, ma anche di “prode”.

Le meraviglie del Cervino
Glacier Express, il treno rapido più lento del mondo
Glacier Express, il treno rapido più lento del mondo

Da Briga si può fare una piccola deviazione, per Zermatt, il famosissimo Glacier Express che, nella sua corsa verso est, tocca Andermatt, Coira, Davos e Sankt Moritz e prosegue con l’altrettanto famoso Bernina Express, per la Val Poschiavo fino a Tirano in Valtellina. Da Visp, nella Valle del Rodano, si piega verso sud salendo la stretta Vispertal e inoltrandosi nella Mattertal si arriva alla conca sotto i 4.478 metri del Matterhorn, per noi il Cervino. Certo che una montagna come il Cervino-Matterhorn è un’esplicazione dei poliedri e della loro natura.

La “Gran Becca”, come dicono nell’aostana Valtournanche, ha una sua forma e un suo fascino a seconda dei punti di osservazione. Imponente e con la sommità piatta se visto dalla media Valtournanche; acuminata, se vista da sud, o dal Furggen; irregolare se vista dal colle del Teodulo; regolare, ma con la sommità a corno se vista da Zermatt. Un monte multiforme, che si adatta all’angolo visuale.

LEGGI ANCHE  Crociera stile Broadway
Svizzera: terra di alpinisti e di grandi sfide
Il Gornergrat
Il Gornergrat

Il Cervino è la passione di generazioni di alpinisti e montanari romantici e per questo vale la pena prendere il trenino da Zermatt al Gornergrat, per ammirare la meraviglia della roccia. La Gornergratbahn è un trenino che sale a 3.089 metri e permette di ammirare ventinove cime di quattromila metri, dal Monte Rosa al Castore. A Zermatt non bisogna mancare il Zermatlantis, il museo del Matterhorn, recentemente rinnovato che offre una panoramica della vita in montagna, della storia dell’alpinismo, degli oggetti, della fauna-flora-geologia e racconta della grande sfida del 1865 tra l’inglese Edward Whymper e il valdostano Jean Antoine Carrel, sponsorizzato e spinto da Quintino Sella e dal neonato Club Alpino Italiano, fondato solo due anni prima a Torino e vinta dal britannico sul filo di lana. L’impresa è raccontata con un film e con oggetti, come la corda di quella prima ascesa.

Tornati a Briga si può fare altre deviazioni interessanti. La prima porta al ghiacciaio dell’Aletsch, il più esteso delle Alpi e si raggiunge con il treno fino a Mörel e la funivia fino a Bettmeralp. La seconda adopera l’autobus postale per risalire la valle del Rodano fino all’imponente ghiacciaio del Furka e al relativo passo alpino. Da Gletsch a 1.760 metri, parte la vecchia ferrovia che in estate fa correre un treno a vapore spumeggiante, che sale al Furkapass a 2.160 metri e scende poi ai 1.420 metri di Realp nel Cantone di Uri.

Dalla Valle del Rodano alle delizie della capitale
Lötschbergtunnel la galleria foto di Adrian Michael
Lötschbergtunnel la galleria foto di Adrian Michael

Il viaggio continua invece da Briga a Spiez, Thun e Berna. È la via del nuovo Lötschbergtunnel la galleria di oltre 34 chilometri aperta nel dicembre 2007 che insieme al nuovo Gottardo è la direttrice nord-sud dei traffici merci e del trasporto veloce dei passeggeri.

La Valle del Lötschberg, è magnifica tra vette, ghiacciai, laghi, villaggi di architettura tradizionale, con le Alpi Bernesi sullo sfondo. Da Thun, si può prendere un battello e raggiungere Interlaken e da lì il lago di Brienna (Brienzersee).

È Berna, la capitale federale a offrire l’ultima emozione. Con il suo centro protetto dall’Unesco fatto di facciate decorate, di portici, di vicoli, con le fontane e le piazze, con quell’aria da cittadina tradizionale e di gioiello architettonico medievale. Poi il fiume Aare che la circonda su tre lati, le montagne intorno e il bellissimo Centro Paul Klee disegnato da Renzo Piano.
I binari non mancano di certo in Svizzera. Danno un’idea comunitaria del viaggio, uno spostamento che è incontro, che sostituisce l’“io” dell’auto, al “noi” del treno.

Info: Svizzera Turismo: www.myswitzerland.com 

Leggi anche: 

SPAGNA, IL “MIO” CAMINO GALLEGO

GALIZIA, L’ALTRA SPAGNA

CAMBRIDGE, L’ALTRA METÀ DELLA CULTURA INGLESE

Condividi sui social: