Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Luci d’Artista

Un sottile filo di luce collega due città italiane. Un ghirigoro elettrico nel cielo, festoso come le luminarie natalizie e forte come un tratto d’artista. Un gemellaggio d’autore fra Torino e Salerno sino al 10 gennaio

Spazi espositivi sulle tracce longobarde

Il castello di Arechi
Il castello di Arechi

Le “Luci d’Artista” sono certamente un’opportunità per pensare ad una visita alle due ex capitali: Torino, capitale d’Italia, e Salerno, capitale Normanna nel 1076 per volere di Roberto il Guiscardo e quindi, dopo lo sbarco americano (1943) capitale di fatto dei Governi Provvisori sino alla liberazione di Roma (1944). Entrambe hanno qualche novità nella proposta turistica. A Salerno, ad esempio, è tornato ad essere fruibile dai visitatori il castello medievale di Arechi. Il complesso, che domina una collina alle spalle della città e offre una vista straordinaria sull’intero golfo, sorge sulle ceneri di un castrum romano, ed assunse grande importanza militare nell’VIII secolo, con il principe longobardo Arechi II. Con la sua maestosa presenza, è il simbolo del potere longobardo nel Mezzogiorno fino al 1077, quando il principe Gisulfo II si arrese all’assedio normanno di Roberto il Guiscardo. Dopo un lungo periodo di abbandono in seguito all’unità d’Italia, il castello divenne proprietà della Provincia di Salerno che ne cominciò i lavori di restauro dopo l’alluvione del 1954. Il primo marzo 1992 le poste italiane gli hanno dedicato un francobollo e nel 2001 è stata riaperta anche la vicina Torre Pastiglia che aveva funzioni di avvistamento. Dopo l’ultimo periodo di chiusure e ulteriori lavori di adeguamento, nell’ottobre scorso la struttura è stata riaperta al pubblico con ben due spazi museali e un auditorium con 150 posti. Importante novità è una navetta del servizio di trasporto pubblico che dal centro di Salerno porta direttamente all’antico complesso.

Palazzo Fruscione
Palazzo Fruscione

Il collegamento toglie dall’isolamento con il resto della città il complesso medievale, rendendolo comodamente raggiungibile dai turisti e dai visitatori. Gli ultimi interventi hanno anche reso più funzionale l’ascensore che porta alla struttura arroccata, con discese nei punti strategici a misura di disabile. Due musei, uno classico e l’altro multimediale, propongono preziosi reperti rinvenuti proprio negli scavi del castello e nella torre maggiore della roccaforte, oltre a un viaggio nella storia grazie a computer, video e proiezioni murali che riportano all’epoca longobarda. La visita consente di comprendere il sistema difensivo con le trasformazioni strutturali avvenute nel corso dei secoli. Dopo il periodo longobardo, molti ampliamenti furono apportati in epoche successive, dai normanni, dagli angioini e dagli aragonesi. Numerosi nella struttura i riferimenti con altri complessi longobardi e normanni presenti nel centro storico di Salerno. Un esempio può essere palazzo Fruscione, uno degli edifici più antichi della città, costituito da diverse strutture aggregatesi in epoche diverse, il cui nucleo più antico risale, appunto, all’alto medioevo. Altro esempio Castel Terracena, edificato insieme al Duomo dopo la conquista normanna della città, per volontà di Roberto il Guiscardo e di sua moglie Sichelgaita.

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I mille tesori architettonici della città delle Alpi

Torino incorniciata dalle Alpi
Torino incorniciata dalle Alpi

A Torino, da segnalare la riapertura degli spazi espositivi della GAM, la galleria di arte moderna, con il riallestimento delle collezioni permanenti e il nuovo disegno delle sale dedicate alle mostre temporanee. Si tratta di una delle raccolte di arte moderna e contemporanea tra le più ricche d’Italia, con 45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, cui si aggiungono un ricco patrimonio di disegni e incisioni e una tra le più importanti collezioni europee di film e video d’artista. In passato la collezione era organizzata con un criterio cronologico, con la storica divisione in due piani dedicati all’Ottocento e al Novecento; adesso è stata sostituita da un ordinamento tematico, che permette al visitatore di riscoprire i capolavori e di analizzarli attraverso una nuova visione.

I primi quattro temi scelti per il nuovo modo di mostrarsi delle opere della collezione sono l’infanzia, il genere, la specularità e la veduta. Quattro storici dell’arte sono stati invitati ad affrontare le implicazioni e gli sviluppi dei temi nella storia dell’arte che sono poi stati riassunti in un testo critico. Su tale traccia la direzione della galleria ha scelto le opere e affrontato l’allestimento delle quattro sezioni. Sempre nell’ex capitale sabauda è da ricordare il nuovo allestimento della Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti. Le sale della Pinacoteca hanno avuto un riordino delle opere che ha privilegiato la chiarezza espositiva e l’immediatezza della comunicazione, grazie a pannelli e didascalie che fanno da sintetica, ma esauriente, guida alla comprensione delle opere esposte. Per i non vedenti e gli ipovedenti è stato avviato un percorso di visita con un metodo di lettura tattile, che nel futuro sarà esteso a tutti i lavori esposti.

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(17/11/09)

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