Empietà. La schiavitù delle donne in Pakistan

Il romanzo di Tehmina Durrani è la storia di una giovane donna, sposa a un uomo di Allah, in Pakistan e che si ribella a un mondo dove le donne non hanno diritti.

Herr, adolescente di soave bellezza, riceve tramite la madre una proposta di matrimonio. Pir Sain, il Santo, uno dei capi religiosi più eminenti della comunità, un uomo di trent’anni più anziano di lei ma “ritto e alto come un albero, con in testa il turbante nero inamidato che si apre a ventaglio”, l’ha chiesta in sposa.

Herr deve dimenticare in fretta Ranjha, il ragazzo col pullover rosso, per il quale il suo cuore canta ancora “canzoni mai udite prima”. Troppo grande è, infatti, l’onore di quella proposta perché sua madre non si senta di colpo, e con immensa gioia, libera dallo sguardo sprezzante e indifferente dei parenti che “se la passano meglio”…

Accolto al suo apparire come un libro coraggioso “che non è contro l’Islam, ma contro il suo uso blasfemo” come l’ha definito The India Club, Empietà è uno straordinario romanzo che ci conduce nel cuore di tenebra di un “santuario” del potere, dove alle donne, umiliate e oppresse, non resta che il sogno di “vivere libere e felici”.

L’autrice non è nuova a queste battaglie. Qualche anno fa ha avuto il coraggio di denunciare in un libro My Feudal Lord le violenze subite dal marito.