Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Boemia e Moravia, sulle tracce della fede

Praga, Brno, Olomouc e altri centri minori, accomunati da bellezze architettoniche, storiche, paesaggistiche, seguendo il filo di un’unica forza aggregante: la cattolicità del Paese

Dall’argento dei minatori agli arredi ossei

La biblioteca-monastero di Strahov
La biblioteca-monastero di Strahov

Indispensabile, dopo una visita all’orologio stronomico, una sosta al Monastero di Strahov, dove in una biblioteca monumentale ci sono anche arredi di grandissimo pregio provenienti da tutto il Paese. L’itinerario cultural-religioso messo a punto dall’Ente ha fatto tappa a Kutnà Hora dove, monumento Unesco, c’è la chiesa di Santa Barbara, patrona dei minatori; una chiesa importante e ricca in una località con pochi abitanti; ma il fatto si spiega se si pensa al nome Kutnà Hora che significa per l’appunto “montagna da cui si estrae”; era l’argento il minerale scavato. All’interno della chiesa, una statua settecentesca ricorda per l’appunto il minatore nei suoi abiti da lavoro. Appena fuori Kutnà Hora, imperdibile è la chiesa del cimitero dove all’interno il macabro si sposa con l’artistico: stemmi araldici, candelabri, lampadari, leggii “fatti” di teschi e di ossa umane.

 

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Uno scultore vendicativo a Olomouc

La Colonna barocca della Santissima Trinità
La Colonna barocca della Santissima Trinità

Altra tappa del viaggio ideale alla ricerca delle radici cristiane, prevede il santuario di San Giovanni Nepomuceno (patrono della Boemia, martirizzato perché non ha svelato le confessioni della regina al re); monumento Unesco, opera dell’architetto Santini, si presenta a pianta pentagonale carica di simboli esoterici e numerologici. La tappa successiva è a Olomouc, dove nel centro cittadino si erge la Colonna della Santissima Trinità, bell’esempio di barocco; nella stessa piazza alcune fontane e su una facciata del municipio un bovindo ligneo con facce lombrosiane che l’artista ha voluto scolpire, prendendo a modello gli amministratori del tempo che non l’avevano pagato; sull’altra facciata, un caratteristico orologio “comunista” dove le figure dei lavoratori formano un corteo per segnare le dodici ore. Una visita, con assaggio del vino da messa, è possibile nelle monumentali cantine dell’arcivescovado, dopo aver visto il castello e il relativo museo, naturalmente.

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Brno e il suo Spielberg “pulito”

La candida fortezza dello Spielbeg
La candida fortezza dello Spielbeg

Velehrad, già meta di numerosi pellegrinaggi anche al di fuori del territorio nazionale, viene ora riscoperta perché la chiesa e l’ex convento cistercense sono dedicati ai santi Cirillo e Metodio, che tanta parte hanno avuto nella diffusione del cristianesimo e della scrittura. Giovanni Paolo II, nel 1990, fece proprio qui uno dei suoi primi viaggi da papa. L’altro capoluogo, dopo Praga, della Repubblica Ceca è Brno, grande città anch’essa con grandi tracce della religiosità del passato: la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo in stile gotico, la chiesa di San Giacomo, la basilica dell’Assunzione. Sulla città domina la fortezza dello Spielbeg, luogo di reminiscenze scolastiche derivanti dalla pubblicistica risorgimentale e dalla lettura delle “Mie prigioni” di Silvio Pellico, la cui pubblicazione, secondo il principe Metternich, è costata più di una guerra persa. Per la verità, la visita non conferma in nulla quei minacciosi ricordi. Le celle sono diventate come stanze ordinate e affrescate di un museo, nel cui cortile si tengono convegni e rassegne musical-teatrali.

(05/09/2012)

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