Lunedì 6 Maggio 2024 - Anno XXII

Se gli Italiani snobbano l’Italia…

Dal 1990 a oggi sono aumentati vertiginosamente i viaggi dei nostri connazionali all’estero. Per bilanciare questo trend e farli innamorare nuovamente del BelPaese la strategia potrebbe essere una: rendere il nostro sistema turistico più strutturato e armonico

Se gli Italiani snobbano l'Italia...

Sono proprio i nostri connazionali a essere meno innamorati dell’Italia. Preferiscono l’estero per i viaggi e questo si ripercuote anche sulle imprese e l’occupazione del settore. È quanto emerge dalla ricerca che il portale Marketingdelterritorio.info pubblica sui trend e le evoluzioni del turista italiano negli ultimi 20 anni (consultabile al link: www.marketing delterritorio.info). La ricerca è stata realizzata in collaborazione con Federturismo Confindustria e illustra i principali aspetti del comportamento dei viaggiatori, le criticità del sistema turistico italiano e infine propone alcune riflessioni per trasformare e valorizzare al meglio il patrimonio culturale del nostro Paese. I numeri, raccolti da Federturismo (su dati di Banca d’Italia e Istat), parlano chiarissimo: c’è stato un aumento eccezionale dei viaggi dall’Italia all’estero: erano 25.897.000 nel 1990, sono stati 78.703.000 nel 2012. Inoltre sono 5.523 imprese alberghiere in meno tra il 1990 e il 2012; quasi 100.000 occupati in meno nel settore, sempre nello stesso periodo, con una contrazione dell’incidenza diretta sul Pil che è passata dal 5,6% del 2000 al 3,3% dello scorso anno.

Superare le “gelosie” tra territori

Se gli Italiani snobbano l'Italia...

Tallone d’Achille dell’Italia è un sistema turistico ancora poco strutturato e armonico. Come conferma Renzo Iorio presidente di Federturismo Confindustria: “L’Italia è un Paese ricco di risorse e con una consolidata tradizione turistica, ciononostante è evidente che soffre di una debolezza diffusa e di una forte incapacità a posizionarsi sul mercato turistico, soprattutto internazionale. Il percorso da fare è ancora lungo. Vanno superate le gelosie tra territori, messe in comune le esperienze positive, valorizzate le diversità. Le imprese devono collegarsi e fare rete per far crescere le loro dimensioni e la loro capacità d’incidere, con una migliore collaborazione pubblico-privato.”

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“Bisogna implementare la fase di ‘ascolto’ delle esigenze e vocazioni del viaggiatore italiano e quella di ‘elaborazione’ degli input ricevuti e degli input che vengono scambiati anche a livello di community e social network. Solo così è possibile strutturare un’offerta personalizzata e attraente per i viaggiatori e, in alcuni casi, rispondere con proposte mirate ai nuovi trend” aggiunge Bruno Caprioli, partner di Mailander e responsabile di marketingdelterritorio.info. Caprioli spiega: “Il web ha aggiunto un elemento decisivo e vincente nella comunicazione, la possibilità di raccontare in modo nuovo, diretto e immediato un territorio attraverso lo strumento potente delle immagini che possono evocare quello che una pagina scritta spesso lascia solo intravedere. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio. Internet è un grande moltiplicatore di contenuti dove si può perdere la bussola: in altre parole bisogna saper raccontare”.

(16/07/2013)

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