Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Volti dal Kenya delle tribù

Credit: Matteo Guzzini Il Macro, Museo d’Arte Contemporanea Roma presenta dal prossimo 25 ottobre al 12 gennaio 2014, una nuova edizione di Art in the Lobby, l’allestimento aperto gratuitamente al pubblico negli spazi del Foyer del Museo, con le opere di Matteo Guzzini e Sebastiano Mauri. Il progetto fotografico di Matteo Guzzini, African Heroes (2013) – raccolto nel libro “African Heroes”, edito da Skira, il cui ricavato è devoluto all’associazione AMREF Italia, per la costruzione di una scuola nel clan Samburu Lorokushu a Lolmolok – indaga usi e costumi dei Samburu, una delle ultime grandi tribù semi-nomadi del Kenya centro-settentrionale. Un … Leggi tutto

Credit: Matteo Guzzini
Credit: Matteo Guzzini

 

Il Macro, Museo d’Arte Contemporanea Roma presenta dal prossimo 25 ottobre al 12 gennaio 2014, una nuova edizione di Art in the Lobby, l’allestimento aperto gratuitamente al pubblico negli spazi del Foyer del Museo, con le opere di Matteo Guzzini e Sebastiano Mauri. Il progetto fotografico di Matteo Guzzini, African Heroes (2013) – raccolto nel libro “African Heroes”, edito da Skira, il cui ricavato è devoluto all’associazione AMREF Italia, per la costruzione di una scuola nel clan Samburu Lorokushu a Lolmolok – indaga usi e costumi dei Samburu, una delle ultime grandi tribù semi-nomadi del Kenya centro-settentrionale. Un percorso a più stadi che rievoca un tessuto antropologico antico, fatto di tradizioni e conoscenze intrecciate alla vita pratica, indagando nei caratteri somatici, nelle usanze alimentari e nel carattere nomade della popolazione Samburu.

Sempre nel Foyer si può ammirare l’opera di Sebastiano Mauri, The God Machine (2013): un “distributore multi religioso di spiritualità”: Cristianesimo, Islam, Pachamamismo, Ebraismo, Sikhismo, Buddismo, Yoruba e Induismo sono gli otto credo disponibili, dei quali – inserendo una moneta di qualsiasi valore o valuta – il pubblico può usufruire tramite un altare e musica sacra. The God Machine, spiega l’artista “è una mappatura della geografia spirituale e mentale trattata in chiave pop, come un genere di consumo, un gioco, una scommessa”.

(23/10/2013)

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