Sabato 5 Ottobre 2024 - Anno XXII

Come viaggiano i business men

Il 2013 nel mercato dei viaggi d’affari è stato dominato dagli spostamenti transcontinentali, in ribasso il mercato nazionale, stabile quello europeo. L’aumento di spesa superiore al 2% e il rinnovato ottimismo dei travel manager sembrano indicare nel 2014 un anno di crescita per l’intero settore

Come viaggiano i business men

Un totale di 29,8 milioni di viaggi effettuati, con una leggera flessione nel numero di trasferte di lavoro, pari allo 0,2 % in meno rispetto al 2012. In occasione della Borsa internazionale del turismo che si è chiusa sabato scorso a Rho (Milano), la rivista Turismo d’Affari ha presentato i dati relativi alla tredicesima edizione dell’Osservatorio Business Travel (OBT).
La ricerca, condotta dal professor Andrea Guizzardi, realizzata con il supporto scientifico e tecnico della Scuola Superiore di Scienze Turistiche e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna, ha analizzato il mercato del turismo d’affari in Italia nel 2013. L’intervista diretta all’interno delle aziende è stata la metodologia di raccolta dati utilizzata.

Viaggi a tre velocità

Come viaggiano i business men

Dall’indagine emerge come, per il terzo anno consecutivo, si possa parlare di “trasferte a tre velocità”: in contrazione per il mercato italiano (-0,6%), stabile per il mercato europeo, crescente per il segmento intercontinentale (+3,8%). I dati sono in linea con l’andamento della nostra economia: il numero sempre più alto di viaggi d’affari intercontinentali può essere ragionevolmente spiegato con la maggiore crescita di investimenti diretti esteri per le imprese italiane e lo sviluppo e l’apertura verso nuovi mercati.

L’alta velocità batte aereo e auto

Come viaggiano i business men

Da un punto di vista dei mezzi di trasporto, il treno è sicuramente in crescita (11 % in più rispetto al 2012). I progressi relativi all’utilizzo delle tratte ad alta velocità continuano a sottrarre spazi di mercato all’auto e all’aereo, soprattutto a livello nazionale. Il settore del trasporto aereo perde infatti l’1,1% di traffico rispetto all’anno precedente ed è sostenuto quasi esclusivamente dal mercato internazionale. Arretramento più consistente per il trasporto su gomma che registra una perdita del 2,3% rispetto al volume di viaggi dell’anno precedente.

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(18/02/2014)

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