Mercoledì 1 Maggio 2024 - Anno XXII

Vienna: le residenze imperiali di Schonbrunn e Hofburg

Vienna---Castello-di-Schoenbrunn

Il nostro tour nella capitale austriaca si conclude con le visite alle residenze imperiali di Schonbrunn e Hofburg e una puntata a Graz, capoluogo della Stiria. A Vienna la dinastia degli Asburgo è stata tra le monarchie più longevi d’Europa

Il Castello di Hofburg sede della Presidenza della Repubblica

castello-di-hofburg
Il castello di Hofburg

Questa imponente costruzione ha una superficie totale di 240.000 metri quadrati, 18 ali di edifici e 19 cortili. E’ considerata la più vasta d’Europa. La residenza è attualmente sede del Presidente della Repubblica e anche centro di congressi internazionali. Ospita svariate collezioni: il Museo di Sissi, il Museo di Efeso, la collezioni di armi, di strumenti musicali e di papiri.
L’insieme del vasto complesso, di cui recentemente sono stati scoperti una rete di labirinti e 30 scale segrete, porta il nome di Hofburg dal XVII secolo.
Tra le ali del grande complesso ricordiamo: la Cappella imperiale, Ala di San Michele, Ala della Cancelleria, Ala Leopoldina, Camera del tesoro, Scuola di Equitazione Spagnola, i Maneggi, i Musei, Chiesa degli Agostiniani, Sala delle Cerimonie.
Come nel Castello di Schonbrunn, anche qui non manca lo sfarzo decorativo degli esterni arricchiti da gruppi scultorei raffiguranti divinità o soggetti mitologici, primo fra tutti Ercole; terrazzi e balconate impreziositi da balaustre in ferro battuto; l’orologio e il globo mobile indicante la fasi lunari posto nella Torre dell’Amalienburg; la riproduzione della corona del Sacro Romano Impero germanico situata sulla balaustra dell’Ala della Cancelleria; il cortile “In der burg”con il monumento all’imperatore Francesco II. Nella cosiddetta nuova Hofburg a dominare gli esterni vi sono: l’Aquila su globo dorato affiancata dai geni scultorei; altri gruppi scultorei raffigurano scene mitologiche tanto apprezzate dagli Asburgo. Gli interni stupiscono per la grandezza delle sale, per le decorazioni delle pareti, per i preziosi arazzi, il mobilio raffinato e per il bagliore dei cristalli dei lampadari.

Il Museo di Sissi e gli appartamenti imperiali

appartamenti-imperiali-residenza-di-sissi
Gli Appartamenti imperiali di Sissi

Il museo è dedicato all’Imperatrice Elisabetta di Baviera, consorte di Francesco Giuseppe I. Percorrendo le sale e osservando la moltitudine di oggetti e di abiti appartenuti alla mitica Sissi, si ha la netta percezione della vita sfortunata di questa donna passata alla storia per l’importanza del ruolo di regnante, ma anche alla cronaca per le tristi vicende personali di cui è stata involontaria protagonista.
Non è la fresca fanciulla interpretata dalla bravissima e avvenente attrice Romy Schneider nella trilogia dei film dedicati a Sissi, ma una donna ossessionata di narcisismo, travolta dal desiderio dell’eterna bellezza. Alta 1 metro e 71e un peso di 46 chilogrammi, per avere il primato di una vita sottile si faceva cucire addosso gli abiti sontuosi e si faceva stringere i corsetti fino a misurare 51 cm. di circonferenza vita.
Nelle sale del Museo sono esposti parasole, ventagli, guanti, monili, ricette di bellezza, la cassetta del pronto soccorso, la sua collezione di giochi, il necessaire da toilette, foto d’epoca dell’età giovanile e una parziale ricostruzione del suo lussuoso vagone per i viaggi in treno.
I ritratti e le foto denotano una donna dalla figura alta e magra, dai lineamenti del volto perfetti e dalle acconciature elaborate e impreziosite da piccoli gioielli, mentre lo sguardo è quello di una donna fiera della propria beltà e della propria nobiltà.
Nel Museo sono esposti la ricostruzione dell’abito che indossò durante l’incoronazione a regina d’Ungheria, l’abito nero che indossò sempre dalla morte di Rodolfo compresi il ventaglio, il cappello e i guanti neri, la parrucca dai lunghissimi capelli e i documenti relativi all’attentato di cui fu vittima, nel settembre 1898, a Ginevra per mano dell’anarchico italiano Luigi Lucheni.
Elisabetta, che viaggiava in incognito, forte di carattere e sportiva, si rialzò e corse verso la nave a vapore, ma una volta a bordo, tutti si accorsero che era stata pugnalata a morte.
Il mito, comunque, continua attraverso le raccolte conservate nel Museo.

LEGGI ANCHE  Vienna: più turisti, meno italiani

A passeggio nel patrimonio artistico di Graz

graz
Graz

Il viaggio di ritorno ci ha permesso una sosta a Graz, capoluogo della Stiria. La città di circa 300.000 abitanti è iscritta nei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO per la bellezza e la conservazione del ricco patrimonio artistico. I palazzi e gli edifici storici somigliano a quelli viennesi sia nella ricca decorazione esterna sia negli interni lussuosamente arredati. L’architettura è un insieme di gotico, rinascimentale e barocco e il centro storico pullula di vicoli, romantici cortili impreziositi da colonnati, facciate preziose ornate da gruppi scultorei.
Luoghi d’interesse sono la Piazza principale al cui centro si erge il monumento-fontana dell’Arciduca Giovanni d’Asburgo e dove si trova il grande municipio esternamente decorato con guglie, cupole e orologio di fine ottocento; il Cortile Landhaushof  sede del Parlamento regionale è un capolavoro del Rinascimento italiano opera di Domenico dall’Aglio. Molto belli i porticati e le logge architravate terminanti a guglia; il Cortile dei Cavalieri teutonici in stile gotico, completamente pavimentato dai “gnocchi della Mur”, cioè dai sassi del letto del fiume Mur che attraversa la città. Il portale è in pietra e reca la croce dei cavalieri. Interessante è la scala a doppia chiocciola, raro esempio di sofisticata architettura del tardo gotico che permette di salire fino a tre piani. Infine la Cattedrale è il Duomo di Graz. Una costruzione massiccia dall’architettura di influenza gotica, ornata da un portale principale e da 4 statue dedicate a Maria e ai Santi.

Si ringraziano Sonia e Guido Maculan

Info: www.wien.info – www.schoenbrunn.at.it

Leggi anche la prima parte: “Vienna, la città imperiale degli Asburgo

Condividi sui social:

Lascia un commento