Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

La Madrid balompedica affronta a Milano la grande sfida

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Sabato 28 maggio Milano ospita la finale della Champions League tra Real e Atletico Madrid. La singolar tenzone si officerà in quello che un tempo era noto come il Tempio del Calcio. Un po’ di storia e un’occasione per visitare la città che ha ancora imponenti resti spagnoli.

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Milano, Galleria Vittorio Emanuele

Le due squadre calcistiche di Madrid, il Real e l’Atletico, si contenderanno la (ex) Coppa dei Campioni (d’Europa) oggidì più nota come Champions League. (n.b. gli italiani si distinguono assai per la conoscenza ‘quasi zero’ delle lingue, e non è che gli spagnoli brillino per capacità poliglotte). Trofeo detto pure –dai più colti- Coppa con le Orecchie per i due manici somiglianti a orecchioni. Mi affretto a rendere edotti quei rarissimi ignoranti (quindi si parla di Calcio; se invece si parlasse di cultura e/o di più edificanti vicende della vita gli ignoranti sarebbero tantissimi), ancora non al corrente di quel che accadrà a Milano sabato 28 maggio (e così spiego pure il suesposto, tanto ermetico titolo).

La sfida nel Tempio del Calcio

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Milano, Stadio San Siro

La singolar tenzone si officerà in quello che antan era noto come il Tempio del Calcio. Oggidì, invece, è scaduto a campo-giochi di due squadre (Inter, ahimè, e Milan, gli sta bene) alla canna del gas, sennò mica chiederebbero danée, come le battone, ai proletari ma neo-arricchitissimi cinesi dei Fondi. Una tenzone, Real MadridAtletico Madrid, invero “singolar”, nel senso di strana. Due squadre di Madrid che vengono a giocare a Milano. L’Uefa, l’Areopago balompedico (in spagnolo, da balòn/pallone e pedico/pedate) organizzante il torneo, fa sì spendere un montòn de dinero agli aficionados/hinchas madrileños (giocando il match nella capitale spagnola il loro deficit si sarebbe limitato ai biglietti del metrò e dello stadio) ma quantomeno si dimostra assai più professionale, dell’italica Enit.

Mi riferisco a quel carrozzone, tanto para-politicizzato quanto para-turistico, che oltre a far venire sempre meno turisti nel Belpaese, lo dice l’arretramento nella classifica dell’Incoming, non riesce nemmeno a regolare gli orari di apertura dei musei e tantomeno a tenerli aperti –durante… l’apertura- dando ahiloro la colpa alle assemblee sindacali.

Milano Madrileña e spagnola

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Milano, locale spagnolo

Il 28 maggio ecco pertanto una Milano Madrileña (e spero Madridista, segue dichiarata aficiòn e vedi documentazione fotografica) quindi Spagnola, almeno per un giorno, un niente se si pensa al Milanesado durato quasi due secoli, dai primi del ‘500 ai primi del ‘700. Una quasi bicentenaria presenza estesasi ultra Ticino, vedi a Novara i ‘Quartieri Spagnoli’ e i bei bastioni/mura costruiti dal 1525 per difesa da quei baloss dei Savoia. Per non dire poi che a Novara nella piazza del Duomo si svolse financo una corrida per festeggiare il passaggio di una principessa andante in sposa, se ben ricordo, a Vittorio Emanuele I (quindi fine ‘700). Ma se si parla di tauromachia, della Fiesta Nacional spagnola, il 6 febbraio 1567 nella attuale piazza Nuova di Bergamo Alta si fecero correr los toros, sinonimo di corrida.

Non è però il caso di spingere i “tifossi” madrileños in escursione fino a Novara (tutt’al più potrebbero scoprire che la Paniscia vale assai meno della valenciana Paella, ma tutti i gusti son gusti; bando ai campanilismi, meglio, ad esempio, il novarese Gorgonzola dell’asturiano Cabrales). Bastano i monumenti “spagnoli” e quant’altro testimonia i quasi due secoli della Spagna a Milano: c’è pure un bel libro dimostrante che non tutto fu così negativo, e se la successiva occupazione, quella austriaca, si rivelò migliore e solo per il fatto che il ‘700 fu il secolo dei Lumi, mentre nel ‘600 i preti avevano forse troppa voce in capitolo.

Miniguida della Milano spagnola incompleta

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Palazzo Marino sede del Comune di Milano

Mi tocca però tirare le orecchie alla pur ottima “miniguida” (di cui agli allegati suggerimenti su cosa fare e visitare a Milano) redatta da un espertissimo web turistico spagnolo. Solo che, tra tanti posti da vedere nella Capitale Morale del Belpaese elenca, sì, bei monumenti ma (a parte il Castello Sforzesco) dimentica che piazza Medaglie d’Oro è più spagnola che spagnola noni si può. Basta ammirare il possente arco (1596) festeggiante l’ingresso della principessa Margherita d’Austria-Stiria diretta a Madrid per le nozze con Filippo III (breve inciso: erano Absburgo a Vienna e -prima che arrivassero quegli arrivisti dei Borboni- pure a Madrid, ma evidentemente quella casa regnante teneva più a conservare il potere che a fare figli mica tanto sani e svegli, se è vera la storia dei matrimoni tra consanguinei).

E fianco al citato monumento, spagnolo, ecco, adiacenti, gli abbondanti resti di un forte da cui si dipartono le Mura, altrettanto spagnole. Né sarebbe stato superfluo segnalare il Palazzo Marino, non tanto perché sede del Ayuntamiento/Comune di Milano quanto per aver costituito la residenza di Marianna de Leyva y Marino alias la manzoniana Monaca di Monza, nota seduttrice di un Gian Paolo di cognome Osio. Altro inciso: di ‘spagnolo’ doc del palazzo, rifatto a fine ‘800, resta solo la finestra in basso a sinistra.

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La Madrid calcistica spiegata ai milanesi

Stemma dell'Atletico Madrid
Stemma dell’Atletico Madrid

Vabbè la Milano Spagnola spiegata ai madrileños, ma a ‘sto punto è il caso di spiegare un po’ di Madrid ai milanesi (beninteso la Madrid balompedica, le due squadre che il 28 p.v. si affronteranno a San Siro). Per dovere di ospitalità (non tanto perché milanese, bensì per la mia già dichiarata aficiòn al Real) comincio con l’Atletico Madrid (in Spagna meglio noto come Atleti). I cui tifosi sarebbero poi i Colchoneros, materassai, per il semplice fatto che antan i materassi (n.b. quelli dei più perdaballe contenevano umile crine) erano rivestiti da una tela a righe vagamente simili a quelle biancorosse della maglia esibita dalla “seconda” (uso identico trattamento al Milan, a Milano, e alla Juve a Torino) squadra di Madrid. L’Atletico Madrid ha (anche) uno stadio, sulle rive del Manzanares, e tanta, popolare aficiòn.

Un ancorché stupidino studio socioeconomico delle due squadre madrilene rivelerebbe infatti più proletariato per l’Atleti che per il borghese Real (i cui successi nel mondo, durante il Franchismo, furono in effetti usati pro Caudillo, vedi il saluto romano quando gli “Assurri”, nel ’34 e nel ’38, vinsero i mondiali del Balòn). Ah grande atout, fortuna, dell’Atletico, avere come allenatore il grande Diego Pablo Simeone alias El Cholo (meticcio), eccelso lottatore nerazzurro.

Real in maglia bianca

Stemma del Real Madrid
Stemma del Real Madrid

Quanto al Real Madrid, beh, verrebbe da dire “basta la parola”, non senza narrare che la maglia è bianca (pertanto i giocatori son detti i Blancos nonché –visto il colore e con fantasia forse non molto cervantina- le Merengues) e che giocano al (mitico) Bernabeu. Quanto ai trionfi, poi, la aficiòn Blanca li va a festeggiare intorno alla statua di Cibeles, non lontano da quella già citata (e meno frequentata) del Nettuno e dal magnifico museo Prado a Madrid. Dopodiché non resta che aggiungere che in cotanto firmamento di estrellas madridistas brilla un stella di nome Ronaldo: di cui (felicemente) possiedo (orgogliosamente) la maglia, con dedica che (eccezionalmente, per i tifosi merengues di mondointasca) mi pregio esibire.

Cosa propone la Miniguida per i madrileni a Milano

Miniguida per madrileños a Milano e per curiosi milanesi ispanofili.

Duomo di Milano, interno
Duomo di Milano, interno

01. Visitar el Duomo. Es el monumento más característico y el centro vital de la ciudad. Es una de las más grandes y sorprendentes catedrales del mundo. El baptisterio y el tesoro necesitan una entrada independiente, aunque si hay poco tiempo no es imprescindible visitarlos. Lo que sí vale la pena es subir a su terraza desde la que contemplar las vistas. La entrada cuesta entre 8 y 12 euros según si es por la escalera o en ascensor.

02. Pasear por la Galleria Vittorio Emanuele II. La entrada principal está junto a la plaza del Duomo y es uno de los pasajes comerciales más bonitos del mundo. Están algunas de las tiendas más caras del mundo, pero uno puede conformarse con ver los escaparates. Muchos hacen el ritual supersticioso de dar tres vueltas sobre ti mismo, colocando el talón del pie derecho sobre los testículos del toro… No es tan fácil como parece.

03. Recorrer la Scala.

Saliendo por el lado contrario de la Galleria se encuentra la Plaza de la Scala, una de las más animadas de Milán. Aquí está el Teatro alla Scala, un lugar que, aunque no es tan espectacular como la ópera de París o Viena, vale la pena visitarlo porque el interior es suntuoso. Aquí se han representado las grandes obras de los mejores artistas de la lírica. Hay visitas guiadas al Museo del Teatro y la sala principal por sólo 6€.

04. Contemplar “La última cena” de Leonardo. Aunque también la fachada es anodina, la iglesia Santa Maria delle Grazie alberga el célebre fresco de “La última cena”, de Leonardo da Vinci, situado en el refectorio del convento, que www.jetcost.es recomienda vivamente. Además del encuadre de las figuras en forma de diversos triángulos hay que fijarse en el efecto de falsa perspectiva que alarga la sala de forma ilusoria. Hay que reservar la visita con antelación.

05. Ver el Castello Sforzesco.

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Milano, cortile interno del Castello Sforzesco

Es una de las visitas gratuitas más atractivas de Milán, se trata de un antiguo castillo construido en el siglo XIV que está muy bien conservado y fue morada de los Duques de Milán. Dentro se encuentran también varios museos de arte (estos no son gratuitos) que convierten al Castello en la sede del patrimonio cultural, histórico y artístico de Milán.

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06. Descansar en el Parque Sempione. La visita al castillo acaba en el Parque Sempione, un lugar donde poder tumbarse y relajarse, considerado por muchos el “pulmón verde” de Milán, el Parque Sempione está en un área muy céntrica de la ciudad y bordea a la mayoría de áreas más importantes de la ciudad. Además de la vegetación, hay que apreciar algunos monumentos, como el Arco de la Paz, la Triennale, la Arena, la Fuente del Baño Misterioso de Chirico y la Biblioteca del Parque Sempione.

07. Meditar en el Cementerio Monumental de Milán.

Como ocurre con otros cementerios famosos como el Père-Lachaise de París o la Recoleta de Buenos Aires, el de Milán destaca por el gran número de tumbas de alto nivel artístico que posee. Más que un cementerio, se trata de un museo al aire libre que muestra impresionantes obras realizadas desde el siglo XIX hasta la actualidad. Junto a la entrada principal se puede conseguir un mapa en el que se indican las obras más relevantes.

08. Viajar en el tiempo en la Piazza Mercanti. Se trata de una pintoresca plaza situada a escasa distancia del Duomo. Aunque durante la Edad Media la plaza constituía el centro comercial y gubernamental de Milán, en la actualidad se trata de un agradable rincón medieval en el que se pueden contemplar curiosos edificios, como el Palazzo della Ragione,
la Scuole Palatine y la Casa dei Panigarola.

09. Tomar un tren, o no, en Milano Centrale.

Es una de las estaciones más grandes y monumentales de Europa. Inspirada en el modernismo de principios del siglo XX, la estación posee una mezcla de estilos entre los que destacan especialmente el Art Nouveau y el Art Decó. Frente a ella un clásico pop de los años 60 y otro icono de Milán: el rascacielos Pirelli que encumbró al arquitecto Pier Luigi por la genialidad del proyecto y la ligereza de su alzado.

Milano, zona Navigli
Milano, zona Navigli

10. Pasear por el barrio de los Navigli. Nada más apetecible que dar un paseo al atardecer por el barrio de los canales de Milán, los Navigli. Están siempre animados y hay muchas terrazas en las que tomar un café o una cerveza, también discotecas y pubs donde tomar una copa al caer la noche. En esta zona también hay numerosos bares donde tomar los famosos “aperitivi” italianos. Hay que visitar el Vicolo dei Lavandai, en un viaje en el tiempo a los años 50, cuando las mujeres de la zona iban a lavar la ropa. El último domingo del mes, además, la zona se anima todavía más con el Mercado de Anticuarios.

11. Contemplar el Palazzo Reale.

Está muy céntrico, es de estilo neoclásico y arropa el Museo de Arte Contemporáneo con artistas tan destacados como Boccioni o De Chiricco, las esculturas de Antonio Canova y los trabajos de Francesco Hayez. La Galería de Arte Moderno es gratis todos los días a partir de las 16’30h y los martes a partir de las 14h.

12. “Leer” los clásicos del Palazzo dell’Ambrosiana. Los aficionados a la literatura y la historia disfrutarán en este palacio y su pinacoteca Ambrosiana, llena de librerías interminables que guardan copias de la Ilíada del siglo V y ediciones tempranas de Dante, Virgilio y Bocaccio. Pero además, entre sus joyas artísticas se encuentran dibujos de Leonardo Da Vinci y un esbozo de Rafael de su obra La Escuela de Atenas.

13. Disfrutar en la Expo Gate.

Junto al Castello Sforzesco, los dos pabellones de la Expo Gate, gemelos y transparentes, que fueron abiertos en 2015 para la Expo, han sido rebautizados por los milaneses como “las dos pirámides”. Hoy acogen diversos eventos gratuitos abiertos a todo el mundo. Desde las conferencias más serias hasta talleres para niños, pasando por actividades deportivas.

14. Ir de compras al “Cuadrilátero de la Moda”. Formado por cuatro calles: Via Montenapoleone, Via Sant’ Andrea, Via Monzani y Via della Spiga. Allí se encuentran las mejores boutiques de las más prestigiosas marcas del mundo: Gucci, Armani, Versace, Dolce & Gabana, Valentino, Prada… Solo por ver los escaparates merece la pena darse una vuelta. Tras recorrer las citadas calles y las perpendiculares hay que dirigirse al Corso Vittorio Emanuele II, otra zona comercial donde las tiendas no tienen precios prohibitivos.

15. Tomar un aperitivo italiano en las Columnas de San Lorenzo. Las columnas de San Lorenzo son de las pocas ruinas romanas que quedan en Milán. En los alrededores de esta plaza hay un montón de locales donde tomar los famosos “aperitivi” a la caída de la tarde, una tradición muy recomendada por www.jetcost.es, donde pagando solo la bebida puedes comer todos los pinchitos variados que ponen en el bar al estilo buffet libre: pasta, pizza, ensaladas, arroces, embutido, dulces… y se puede repetir todo lo que quieras, ¡hasta que se acabe!

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16. Regatear en la Feria de Senigallia.

Es un mercado vintage y alternativo que se celebra todos los sábados y domingos por la mañana a lo largo del pequeño lago de Darsena. Es el más antigua de la ciudad. Se puede encontrar ropa, artículos militares, joyería, camisetas viejas, tejidos de otras culturas, cds de música, comics, y mucho más. Para buscar antigüedades mejor es de Naviglio Grande, en el área comprendida entre los canales Naviglio Grande y Naviglio Pavese.

17. Probar la “Cotoletta alla milanese”. Más conocido como escalope a la milanesa, se trata de la típica carne o chuleta de ternera empanada y frita, uno de los platos baratos más populares de la ciudad. La primera referencia documentada de este filete en Milán data del año 1134. La eterna pregunta acerca de si el origen de este plato es milanés o vienés aún sigue abierta…

18. Tomar una copa en la mejor terraza. Hay dudas sobre si la mejor terraza para tomar una copa o cenar es la del Triennale, sobre el museo de diseño donde disfrutar de sus aperitivos y elaborados platos de cocina tradicional italiana del restaurante “Osteria con vista” o la Terrazza Aperol, en un segundo piso sobre la Galleria Vittorio Emanuele, en la misma Piazza Duomo, con música pop de fondo y fiestas con Dj, donde probar los famosos aperitivos y cocktails de Aperol Spritz, tradicional bebida italiana similar al Campari, pero algo más suave. La fórmula o estilo varían según las especialidades del barman o del local.

19. Hacer una cata por los viñedos italianos sin salir de Milán.

Una ruta original de catas de vino puede hacerse en el popular barrio de Navigli. Se puede hacer a pie y recorrer la zona de los canales y las principales tiendas y enotecas de la zona. En la enoteca Viola se puede degustar queso, carne, pan y su vino más artesanal, además de hacer un recorrido acompañados por el personal de la enoteca, que explicará cómo se seleccionan los productos locales de manera totalmente artesanal.

20. Descubrir la arquitectura más vanguardista. No puede abandonarse Milán sin echar un vistazo a algunas de sus obras más vanguardista. Modernos edificios se alzan junto a antiguos palacios de los siglos XIX y XX, iglesias y antiguos monumentos muestran cómo en Milán pueden convivir una variedad de estilos arquitectónicos muy distintos entre sí, ejemplos de la riqueza urbana de esta ciudad culta y vivaz, caracterizada por una intensa vida social y cultural.

Cómo ir:

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