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L’astrattismo di Kandinskij in mostra a Rovigo

Kandinskij Le Noeud rouge Fondation Maeght,

A Palazzo Roverella dal 26 febbraio al 26 giugno mostra monografica dedicata all’artista russo Vasilij Kandinskij. Esposte 80 opere abbracciano il periodo dal 1900 al 1940. Presenti anche libri, rari filmati d’epoca, cimeli e oggetti d’arte popolare.

Vasilij Kandinsky With fruits 1918
Vasilij Kandinskij, With Fruits, 1918. Collezione privata, Vienna

Vasilij Kandinskij, l’artista russo fuoriclasse dell’astrattismo del XX secolo, sarà protagonista in Italia attraverso la mostra monografica “Kandinskij. L’opera/1900-1940” al Palazzo Roverella a Rovigo dal 26 Febbraio al 26 Giugno 2022. “Esposizione eccezionale…”, affermano i curatori Paolo Bolpagni e Evgenia Petrova. Si tratta, in effetti, di un percorso espositivo con circa 80 opere dell’artista russo oltre a libri in edizione originale, documenti, fotografie, rari filmati d’epoca, cimeli e oggetti d’arte popolare.

Accanto ai suoi capolavori provenienti dai maggiori musei del mondo e collezioni private, vi saranno le opere di Gabriele Munter, Marianne von Werefkin e Akexey von Jawlensky. La mostra è suddivisa in 12 sezioni e inizia con una sala introduttiva riservata all’arte popolare russa testimoniata dalle prime opere di Kandinskij, frutto di un suo soggiorno (1889) presso la popolazione della Vologda nella Russia Settentrionale.

Conosciamo Vasilij Kandinskij
Vasilij Kandinskij, Rider, 1909-1910
Vasilij Kandinskij, Rider, 1909-1910. Collezione privata, Vienna

Già dal titolo: “Kandinskij. L’opera/1900-1940” si evince come sarà trattato il percorso artistico di dell’artista, dai suoi esordi fino alle opere dell’età matura. E allora impariamo a conoscere colui che ha dato inizio a un nuova corrente artistica: l’astrattismo. Vasilij Kandinskij nasce nel 1866 a Mosca da una famiglia di commercianti. La sua vita sarà ben presto segnata da un continuo peregrinare tra Russia, Germania, Francia, Svizzera e Italia.

Percorsi di vita itinerante causati, a volte dagli eventi socio-politici dell’epoca, oppure dal suo desiderio di conoscere luoghi, persone con culture differenti. Accanto all’apprendimento della musica e delle lezioni di disegno, riesce a laurearsi in giurisprudenza ma la sua passione rimarrà sempre la pittura. A Monaco di Baviera inizia a frequentare una comunità di artisti tra cui pittori, musicisti, scrittori e studia pittura.

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L’artista che ascolta i colori
Destino (Il muro rosso) 1909
Vasilij Kandinskij, Destino (Il muro rosso) 1909 The P.M. Dogadin Astrakhan State Art Gallery

L’appassionato legame con le melodie, gli accordi musicali gli fanno promuovere nuovi concetti: la tela è il pentagramma ed i colori sono le note. È l’artista che ascolta i colori perché il colore produce emozioni e stati d’animo. Non servono il disegno a delimitare il soggetto, né i vincoli e le convenzioni accademiche.

Nel 1910 Kandinskij dipinge un acquerello, un’opera inebriata dai colori, senza titolo ma la forza intrinseca delle macchie di colore esprimono già leggerezza e movimento. (Museée Pompidou a Parigi). L’artista intendeva suscitare emozioni e stati d’animo utilizzando linee, punti, macchie colorate in un insieme armonico e musicale. Da questo momento gli artisti liberano la propria fantasia e danno slancio ad interpretazioni della realtà privi di ogni condizionamento, riferimento al mondo fisico.

Elementi figurativi e forme vivono col colore
Kandinsky, Improvvisazione, San Pietroburgo
Vasilij Kandinskij, Improvvisazione 11, 1910, The State Russian Museum, San Pietroburgo © 2021. (Foto Scala, Firenze)

Il colore è protagonista nelle sue molteplici sfaccettature, accanto all’intrecciarsi di forme, segni che non esprimono elementi figurativi, bensì trasmettono emozioni ed interpretazioni soggettive. A Monaco di Baviera, dove si trasferirà a fasi alterne, nel 1911 fonda un gruppo artistico denominato “Il Cavaliere oscuro” a cui aderiranno molti pittori.

Pubblicherà il saggio “Punto, linea, superficie” che segnerà le basi del nuovo linguaggio visivo. Nel saggio “Lo spirituale nell’arte” spiega la teoria della sua pittura con richiami palesi al mondo musicale. Afferma che “il colore è la tastiera, gli occhi sono il martelletto, l’anima è un pianoforte con molte corde”. Nulla di più poetico oltre che spirituale.

La pittura per Kandinskij è uno spartito musicale
kandinskij, Dunn und fleckig Soup
Vasilij Kandinskij, Dunn und fleckig Souple, 1931- Collezione Domenico Catanese

Dipingere, quindi, per Kandinskij equivale a trasmettere suoni musicali. Non solo col contributo dell’orecchio ma anche della vista che trasporta sulla tela le sensazioni, i ritmi degli strumenti musicali. Il modello musicale che si riscontra nelle “improvvisazioni” e nelle “composizioni” diventa fondamentale. Il colore così si libera dal disegno, dalla linea, perde ogni funzione rappresentativa. Il focus di Kandinskij sta nell’ascoltare il proprio animo, le proprie percezioni visive, tattili, sonore, psicologiche.

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In mostra, tra gli altri, “Weisses Kreuz”, olio su tela del 1922 della Collezione Peggy Guggenheim, “Rot in Spitzform”, del 1925, dal MART di Rovereto, e “Grün über Rosa”, del 1928, di collezione privata. L’artista trascorse gli ultimi anni di vita in Francia a Neuilly-sur-Seine dove morì nel 1944. Tra i prestigiosi prestiti internazionali, per la sezione conclusiva della mostra, “Le nœud rouge”, olio su tela del 1936, dalla Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence, e “Sans titre” del 1940, dall’Albertina di Vienna. La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con il Comune di Rovigo.

Aperture e orari

Kandinskij. L’opera/1900-1940” – Palazzo Roverella – Rovigo. Visite da lunedì a venerdì ore 9.00 – 19.00; sabato, domenica e festivi dalle 9.00 alle 20.00. L’ingresso è gratuito per: Bambini fino a 5 anni; accompagnatore scolaresche, portatori di handicap e 1 accompagnatore; guide turistiche con patentino; possessori della Roverella Card. In vendita il catalogo realizzato da Silvana Editoriale.

Informazioni: www.palazzoroverella.com

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