Da bambino, mi ricordo che il mio baba andava ogni tanto in Lituania per lavoro. Da Mosca era un grande e lungo viaggio in un Paese che anche se appartenente all’URSS non aveva nulla a che vedere con Mosca e la Russia. Tutto era diverso: lingua, religione, cultura, cucina… Proprio di questa vuole raccontare Chef Boris. In Lituania hanno una tradizione gastronomica molto semplice dove è considerato sconveniente adoperare più di tre ingredienti principali. Il che non vuol dire povera. Storicamente è una cucina piuttosto sana che varia la dieta in base alla stagionalità e dove l’uso della carne è limitato alla stagione fredda e dai precetti religiosi – la Lituania è un Paese molto cattolico -, infatti per usanza, circa un mese prima di Natale e per sette settimane prima di Pasqua non si mangiano né carne, né uova, né formaggio. Solamente durante e dopo la Grande Guerra Patriotica, quella che voi italiani chiamereste II Guerra Mondiale, la scarsità di cibo ha introdotto nella cucina lituana piatti ipercalorici con i pochi ingredienti a disposizione: patate, farina e salse di vario genere, quello che gli americani definirebbero Junk food.
Lituania, i piatti per ogni stagione
Come dicevo ogni stagione ha il suo menu. In primavera e in estate i piatti sono più leggeri, ricchi di verdure in foglia, di latticini. Pesce piuttosto che carne, frutta, funghi e bacche. D’inverno, invece, l’opposto: carne, zuppe, legumi, cereali e verdure a radici sono la base dell’alimentazione, oltre a noci e semenze. Una caratteristica della cucina in Lituania è l’uso delle erbe che sono sapientemente adoperate secondo le loro proprietà. Per esempio sono aggiunte in molti latticini o nel pane per dare sapore e renderli più digeribili. Insomma è una cucina “strana” per molti abituati a sapori artificiali e a un gusto unico, internazionale. Una cucina che sa di antico e che vi invito a provare in tre ricette piuttosto semplici:
ZUPPA FREDDA DI BARBABIETOLE
Ingredienti per 4 persone:
1 chilo di Kefir o yogurt naturale
200 grammi di barbabietole.
3 cetrioli freschi
Erba cipollina
Un ramoscello di aneto
2 uova sode
Sale q.b.
600 grammi di patate bollite
Preparazione:
Tritare finemente tutti gli ingredienti tranne uova e patate e mescolarli in una terrina ampia. Aggiungere il kefir o lo yogurt, salare e lasciare riposare per alcuni minuti affinché prenda sapore. (più a lungo riposa, più saporita diventa). Versare la zuppa nelle scodelle e guarnire con fettine di uova. Servire con le patate bollite calde insaporite con l’aneto.
KISIELIUS (Succo di mirtilli)
Ingredienti:
400 grammi di mirtilli
1,5 litri di acqua
100 grammi di zucchero (o a piacere sei si vuole più dolce)
40 grammi di fecola di patate
Preparazione:
Lavare i mirtilli, passarli al setaccio per estrarre il succo che sarà messo da parte. Bollire la polpa per 10 minuti e filtrarla; aggiungere lo zucchero al liquido ottenuto e riportarlo a bollore. Far sciogliere mescolando la fecola di patate in una ciotola con 100 ml di acqua fredda; aggiungere il tutto al liquido dolcificato, mescolare delicatamente, riportare a bollore e togliere dal fuoco. Quando il liquido si è un po’ raffreddato, aggiungere il succo di mirtillo che era stato messo da parte e fare raffreddare.
CAVOLI SOTTACETO
Ingredienti:
10 chili di cavoli (raccolti durante la luna calante)
100 grammi di zucchero
200 grammi di sale fino
6 carote grattugiate
100 grammi di mirtilli
2-3 mele aspre o succo di limone
50 grammi di semi di cumino
Preparazione:
La ricetta richiede parecchi giorni di preparazione ma il lavoro è in sostanza abbastanza semplice. Fa quasi tutto il tempo! Molto importante è che i cavoli siano stati colti nel periodo giusto, altrimenti la ricetta rischia di riuscire male o di non riuscire del tutto. Mettere insieme in un grande contenitore i cavoli tritati finemente, le carote grattugiate e tutti gli altri ingredienti. Mescolare bene e lasciare riposare a temperatura ambiente (non meno di 18° gradi) per due giorni. Non è necessario coprire. Passati i due giorni rimescolare ripetutamente con un lungo cucchiaio e lasciare riposare un altro giorno, quindi tirare fuori il tutto e rimescolare per bene per arieggiare il composto. Rimettere nel contenitore e lasciare riposare per altri due giorni. Infine, portare tutto al fresco, a una temperatura non superiore a 10° mettendo sopra un peso per fare uscire il succo. Lasciare riposare per altri cinque giorni e poi sono pronti per il consumo.
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