Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

Meraviglie olfattive dei “nasi” di Grasse

Grasse Panorama

Una lunga storia di lavoro ‘profumato’, quello della città provenzale, che dal medioevo arriva ai nostri giorni, attraverso fiori, essenze e personaggi

Grasse Le coltivazioni
Le coltivazioni di lavanda

Gli effluvi dell’arancio selvaggio tirrenico, la lavanda della Provenza e la mimosa del Marocco erano molto apprezzate nel XVII secolo. I nobili dell’epoca, dotati di particolari sensibilità olfattive, le usavano per  profumare le mani.

Il commercio degli aromi ebbe un’enorme diffusione in tutta la costa delle Alpi del Sud. Catturare gli umori dell’acqua, il respiro della macchia sempre verde, il profumo evanescente di un fiore generava una “sublimazione della natura”. Profumi e aromi che servivano a risvegliare emozioni e il piacere dei sensi.

Grasse, una “storia” profumata

Meraviglie olfattive dei "nasi" di GrasseLa città di Grasse era celebre nel Medioevo per l’artigianato di conceria. Nel Rinascimento si era specializzata nel settore dei guanti profumati, una moda di origine italiana e spagnola. Dal XVIII secolo, invece, si è dedicata ai profumi. Gli esponenti delle più raffinate corti europee richiedevano a Grasse accessori di pelle quali gilé, cinture, borse e ventagli profumati.

Nel 1614 il Re introdusse il titolo di ‘Maitre Gantier-Parfumeur‘, corporazione che nel 1724 fondò l’Associazione dei Parfumeurs di Grasse. Ma è nel Rinascimento che si sviluppa una grande creatività nell’arte profumiera per opera di diversi regnanti. Tra questi Caterina Sforza, Isabella e Alfonso d’Este e Caterina de’ Medici che portò il proprio profumiere di fiducia, Renée le Florentin, a Parigi.

Il sapere fiorentino, trasferito in terra di Francia, diede impulso alla produzione delle essenze più pregiate. A Grasse furono piantati fiori e piante di ogni genere. A cominciare da una varietà di gelsomino, prediletta dalla Regina, alla rosa, agli agrumi, ai fiori di arancio e alla lavanda. Cultrice dell’eleganza e dello stile, Caterina ricercava nell’armoniosa miscela di note mediterranee e di tonalità aromatiche, erbacee e floreali, benessere e armonia.

Profumi, oli e pomate d’Oriente
Grasse I profumi
I profumi di Grasse

Nell’antichità i vapori sprigionati dalla mirra e dalle sostanze aromatiche venivano utilizzati nei riti religiosi e nelle offerte agli dei in funzione ultraterrena.
In Egitto, Mesopotamia, accanto al significato magico-sacrale si diffuse un utilizzo curativo e profano delle erbe e delle spezie.

Venivano ottenuti degli infusi dalla macerazione di piante fresche: rosa, giglio, melograno, oltre che di incenso e mirra. Poi venivano realizzati dei balsami e delle pomate odorose con note di nardo (lavanda), maggiorana, mandorle amare, cannella e zafferano. Attingendo all’immenso patrimonio dei Paesi orientali anche il corpo riviveva l’atmosfera di terre lontane.

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Le fragranze che racchiudevano gli oli essenziali di inconfondibili fiori, frutti, legni e radici con tocchi speziati, intrisi del sapore d’oriente davano vita a formule detergenti altamente equilibrate. La forza evocativa del profumo come strumento di seduzione assunse connotazioni più definite in epoca romana anche a seguito delle grandiose strutture termali. Si aggiunsero gli aromi agrumati del limone, del bergamotto e del sandalo provenienti dall’area persiana.

La sensualità dei profumi
Grasse Museo del Profumo
Museo del Profumo

La sensualità dei profumi viene accresciuta dalla vibrazione di alcune note profonde dei legni speziati e di sandalo, con velo di vaniglia tenera e vellutata intensificati dalla carezza del muschio. I benefici principi delle piante favoriscono i naturali processi di rigenerazione della pelle, ritemprando il corpo e richiamando alla mente sensazioni piacevoli e positive.
Le foglie, respirando aria e sole, esalano profumi rinfrescanti dalle note soavi e dolci, mentre i petali schiudono delicati effluvi.

Nelle radici permangono invece le proprietà e i profumi rilassanti. Diverse le tecniche di estrazione delle essenze dalla distillazione dei fiori all’enfleurage – ormai abbandonata – che sfruttava la capacità di assorbimento dei grassi animali, ottenendo delle pomate di sostanze naturali profumate. Oggi per necessità di mercato, alla natura si sono sostituite le creazioni dei laboratori. E questo perché l’industria degli aromi profumati basata sulla sintesi chimica assicura una costante qualità, quantità dei prodotti e soprattutto una stabilità dei prezzi.

Annusando Grasse
Grasse Piazza Aires
Piazza Aires foto Dennis Jarvis

Tappa d’obbligo per chi vuole immergersi nella magica atmosfera dei fiori e dei percorsi del profumo, Grasse occupa una posizione privilegiata per il clima dolce e soleggiato tra il Mediterraneo e le Alpi del Sud. Si respira un’atmosfera medievale nel suo centro storico d’ispirazione genovese. Ospita 30 fabbriche industriali di profumo e di aromi esportati nel mondo intero.

Nell’antica Piazza Aires i conciatori per secoli hanno steso al sole le loro pelli. Testimoni del rigoglioso verde, degli aromi e dei profumi della Costa Azzurra, i giardini di Grasse celano sorprese e incanti. Protetti da mura, conservano una disposizione geometrica “alla francese” con vialetti di agrumi e roseti.

Nel pieno della stagione lo scenario dei fiori e dei colori delle rose opulenti, dei sontuosi iris e delle delicate violacciocche si accompagna al profumo del gelsomino e dall’esaltante consistenza delle foglie della macchia sempreverde cui si aggiunge l’aroma brillante dei frutti di bosco e di mora selvatica.

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Già nel XVII sec. si contavano 15 ettari di giardini nei dintorni della città, coltivati con rose centofoglie o rose di maggio, giacinti, tuberose e gelsomini. La comunità dei “Maitres Guantai (Gantier) Parfumeurs” aveva il monopolio dei campi di produzione del gelsomino, un fiore da cogliere la mattina presto per evitare che il caldo ne disperda il profumo inebriante. Attualmente se ne raccolgono circa 27 tonnellate.

Maestri profumieri dai nasi perfetti

Grasse laboratorio profumi
Grasse laboratorio profumi

Per immergersi nell’universo dei profumi, dai campi di fiori alla personalizzazione di un profumo, tre storiche aziende “Fragonard, Galimard e Molinard” organizzano percorsi di visita nei propri laboratori. Il “Jasmin Officinal” – di qualità selvaggia – introdotto in Provenza nel XVII sec. dai Mori e dai navigatori spagnoli, resiste al gelo ed è utilizzato come innesto nel gelsomino “Grandiflorum”, di provenienza nepalese sin dal 1630.

È una qualità molto ricercata per la creazione dei grandi profumi delle mitiche case come Patou, Guerlain e Chanel, che a Grasse possiede campi di rosa di maggio e gelsomino.

Il fiore reciso produce delle reazioni chimiche che attivano certe molecole alla base dell'”aura profumata”. Arte e scienza s’intrecciano nelle elaborazioni del Parfumeur, intento a creare una sinfonia olfattiva unica. Con esercizi di sofisticata armonia paragonabili a quelli di un musicista, associa gli odori partendo da ricordi di sensazioni e da una ricerca olfattiva; ricompone la natura sul piano degli odori e delle immagini.

Il naso del parfumeur diventa un vero strumento di analisi e controllo. Partendo dalle materie prime profumate naturali (circa 400 vegetali e 5 animali) e sintetiche (circa 4000), valuta, modifica, ridefinisce ogni fase della nuova formulazione che richiede mesi e a volte persino due o tre anni. Vasta la sua memoria olfattiva, maturata attraverso un’intensa pratica quotidiana, capace di riconoscere circa 3000 odori!

A Grasse, non solo “nasi”
Villa Museo Fragonard
Villa Museo Fragonard

Alle porte di Grasse merita una sosta gastronomica nell’atmosfera provenzale La Bastide Saint-Antoine, due stelle Michelin: una vecchia casa padronale risalente al XVIII sec. di Jacques Chibois (titolare e Chef), circondata da un parco di 400 ulivi millenari e da una macchia di erbe odorose, con terrazze panoramiche sull’Esterel e sulla Baia di Théoule( www.jacques-chibois.com).

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Durante la tradizionale “Festa del gelsomino”, che si svolge a Grasse dal primo al 23 agosto, è diventata una tradizione provenzale bene augurante spargere sulla folla l’acqua del delicatissimo fiore.
Tra i guantai-profumieri di Grasse, nel XVII secolo, figurava Francois Fragonard, padre del celebre pittore di corte J.H.Fragonard (1732). Nella Villa-Museo Fragonard del XVIII secolo, una bella dimora di campagna circondata da Museo Fragonard giardini di palme e di profumi, si trova un’interessante trompe l’oeil attribuito ad Alexander Fragonard, figlio e bambino prodigio di Jean-Honoré Fragonard, realizzato all’età di soli tredici anni.

Il museo della Profumeria Fragonard
Il Museo del profumo
Grasse Il Museo del profumo

La capitale dei profumi vanta un prezioso Museo della Profumeria ‘Fragonard Parfumeur Grasse-Paris-Eze’, che raccoglie autentici capolavori di flaconi d’epoca. Boccette con decorazioni di fiori e frutti, prototipi realizzati da rinomati artisti d’oltralpe. Ma anche cofanetti, necessaires, vere rarità per i collezionisti; e ancora: vasi, alambicchi, distillatori, testi e documenti dall’antichità ai giorni nostri. È anche un museo nel quale si possono approfondire le tecniche di fabbricazione dei profumi.

La Profumeria Fragonard risale al 1926 e dagli anni Sessanta è diretta dalla famiglia Costa, giunta alla quarta generazione. Un vero viaggio nel mondo dei profumi prosegue poi nella serra di piante profumate di gelsomino, vetiver, vaniglia, rosa (www.museesdegrasse.com)

Museo Provenzale del Costume e del Gioiello
Museo Provenzale del Costume e del Gioiello

La Profumeria Fragonard ha inoltre aperto nel 1997 il Museo Provenzale del Costume e del Gioiello, che ha sede nella seconda casa della Marchesa Cabris, situata nel centro storico di Grasse. Sede a suo tempo del tribunale rivoluzionario, raccoglie nei saloni arredati in stile provenzale una preziosa collezione di abiti e gioielli tradizionali risalenti al XVIII e al XIX secolo: monili, croci, orecchini, mantelli, calzature ecc.

Dal museo è sorto un nuovo filone di attività Fragonard: quello della profumazione per ambienti e degli oggetti di decorazione e arredo per la casa www.fragonard.com

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