Lunedì 6 Maggio 2024 - Anno XXII

Trofeo Ermenegildo Zegna, vela e non solo

Cronaca di un recente appuntamento sportivo, pretesto per un rendez-vous mondano e affaristico. Teatro: la piccola e trafficata insenatura di Portofino

Trofeo Ermenegildo Zegna, vela e non solo

Le partenze per le tre classi di barche iscritte, vengono date separatamente, dalla postazione di poppa dove sono felicemente relegata, non si perde nulla. Lo sparo è un colpo secco nell’aria, le barche avanzano da ogni direzione verso un comune obiettivo, la linea di partenza. Nessuno fiata, si rallenta, poi si accelera, ecco, siamo partiti. Matteo Simoncelli, il timoniere, impartisce ordini secchi, una voce legge i dati sugli strumenti, un’altra comunica le variazioni del vento, il rumore delle scotte lascate si alterna a quello di chi lavora ai verricelli quando si cambia andatura per navigare più in direzione del vento. Ognuno ha un ruolo preciso, perfettamente in sintonia con quello degli altri e la manovra al passaggio della boa è frutto di un meccanismo ben oliato, si issa una vela, si ammaina l’altra. E nemmeno un piccolo imprevisto all’attrezzatura, poco prima dell’arrivo della prima regata in programma oggi, crea scompiglio.
Aspettando la seconda partenza il danno è riparato, si ha tempo per uno spuntino, lanciato dalla barca appoggio. Poi pronti per la seconda partenza. Eolo si mostra più benevolo, lo spirito a bordo diventa più combattivo, qualcuno azzarda “bene ragazzi”, la grande vela di prua porta 821 oltre la linea d’arrivo. Si ammainano le vele e si torna in banchina. Domani si riparte.

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