Martedì 7 Maggio 2024 - Anno XXII

Duino, la magia del passato

Duino

Il Castello, a pochi chilometri da Trieste, annuncia lo spettacolo “Suoni e Luci” e una mostra di strumenti musicali storici per settembre. Aperte le visite nelle sale interne e per gli sposi, la cappella di famiglia…

Duino il castello
Duino il castello

Il Castello di Duino ha annunciato il calendario di spettacoli, concerti ed eventi culturali per l’estate e l’autunno 2005. Tra gli appuntamenti della stagione, lo storico complesso a pochi chilometri da Trieste offre il tradizionale spettacolo “Suoni e Luci a Duino” che, dal 15 luglio al 30 agosto nella Baia, farà rivivere dal mare brani del passato, tra musica e poesia.
È già stata annunciata anche la “Mostra di strumenti musicali storici al servizio di una tradizione vivente”, l’appuntamento con la collezione della Fondazione Orpheon, che dal 23 settembre al 14 novembre torna in Italia. Si tratta di un centinaio di strumenti musicali costruiti tra il 1560 e il 1780, collezionati dal professor José Vázquez dell’Università di Musica di Vienna. Accuratamente restaurati e riportati allo stato originale, gli strumenti sono tutti perfettamente funzionanti e, con i concerti del “Festival di Musica Barocca” il 23 e 29 settembre e l’11 ottobre e 14 novembre, verranno riproposte le eredità musicali del Rinascimento, del Barocco e del periodo Classico.

Castello di Duino tra storie e leggende
Duino, la magia del passato

Aperto al pubblico per la prima volta l’1 luglio 2003, il Castello di Duino ha inaugurato nel marzo scorso la stagione 2005 riprendendo quotidianamente l’attività turistica. La storica dimora è tuttora abitata dai principi della Torre e Tasso. “Credo – racconta Carlo Alessandro, capostipite della famiglia, – che ciò conferisca al Castello un aspetto ancora più accogliente, quell’atmosfera calda e gioiosa, vissuta, a differenza dalla fredda austerità museale”. Si tratta, infatti, di un luogo in cui si intrecciano storia e leggende popolari, in cui il legame con il passato del territorio circostante, testimone di eventi storici e di visite di personaggi illustri, riconduce i visitatori alle radici del Castello di Duino: nell’epoca celtica, romana, medievale.
Oggi si possono ammirare ben due castelli: il Castello Nuovo, attuale residenza dei principi e le rovine del cosiddetto Castello Vecchio o Inferiore. È possibile, inoltre, visitare il parco, la torre quadrangolare e la biblioteca, dove si trovano volumi e testi risalenti al 1600, rappresentativi della storia della nobile dinastia, scritti originali e suggestive immagini d’epoca.
Il palazzo è sede di numerosi eventi culturali, banchetti, cerimonie e meeting professionali. I principi della Torre e Tasso, inoltre, mettono a disposizione delle coppie che scelgono di sposarsi nel castello la cappella privata di famiglia, il salone per il ricevimento e una splendida camera arredata con mobili d’epoca per trascorrere la prima notte della luna di miele.

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Leggende del Castello di Duino
Duino, la magia del passato

Tra le più famose e affascinanti leggende che avvolgono il castello, vi è  il tragico amore della “dama bianca” narra della nobile fanciulla che, in un tempo assai remoto, viveva nella fortezza insieme con il suo signore, un cavaliere crudele. Una tragica notte, l’uomo escogitò un piano per ucciderla e attirò la sposa su una roccia stretta, sotto le muraglie, per gettarla in mare. Precipitando, esterrefatta, la castellana volse lo sguardo al cielo, domandandogli aiuto: un grido appena soffocato le uscì dalla bocca ma rimase interrotto. Nel suo grande dolore, ella rimase pietrificata. Da quel giorno, verso l’ora degli spiriti, si dice che la “dama bianca” si stacchi dalla roccia e cominci a peregrinare fino all’alba quando, abbandonata la culla nella quale dormiva il figlio, ritorna alla sua roccia, quella che dal mare sembra proprio una figura femminile avvolta in un velo bianco.
Un’altra storia è sorta intorno a due massi bianchi che si vedono nel mare davanti a Duino. Si dice che fossero due gemelle che un giorno caddero in acqua e divennero due rocce, sempre unite, anche nella morte. Ambedue le favole sono state oggetto d’ispirazione poetica per la Principessa Teresa Thurn-Hofer Valsassina, attorno al 1860, mentre un’altra leggenda ispirò un romanzo di Charles Nodier, uno dei fondatori del Romanticismo francese: un gruppo di feroci guerrieri uccise una nobile fanciulla, che risultò essere la sorella della fidanzata del loro capo. Impazzita dal dolore, la sorella sopravvissuta, s’aggira di notte nel castello, strappandosi vesti e capelli e seminando terrore.

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