Mercoledì 1 Maggio 2024 - Anno XXII

Ventimiglia, il “Suk” del venerdì

La cittadina ligure di frontiera, al venerdì si trasforma in un mercato delle delizie dalle dimensioni incredibili, nel quale si trova di tutto. Meta di gite da altri paesi, primo fra tutti la Francia, sta a metà tra il mercato medievale e il suk arabo

Bancomat e merce “mix”

Un abusivo dispone la propria merce
Un abusivo dispone la propria merce

Ci sono vari tipi di mercanzie, di qualità e prezzi diversi. Chi propone merce meno economica comunque accetta carta di credito e bancomat e avverte sempre che gli articoli si possono cambiare. Volendo, si potrà sostituire anche un paio di pantaloni da 5 euro, perché il bravo ambulante in genere è accomodante.
Batterie di pentole di lusso e padellacce, maglioni di cashmere e di finto terital, costumi che durano vent’anni e altri che si sciolgono in acqua: questo mercato difficilmente smentisce la sua impronta democratica e la scelta non manca.
A inizio e fine serpente vedi africani e orientali dietro una fila di lenzuola bianche piene di roba la più varia: magliette maglie maglioni, borse borsette borsoni. Quando gli abusivi sciamano da una parte all’altra del mercato, con in spalla un lenzuolo gonfio di oggetti, vuol dire che arriva la forza pubblica. Passata la ronda, li trovi di nuovo in posizione.
La mescolanza di generi e gente in tale contesto, invece di infastidire, attrae: ombrelli di fronte ai formaggi, gonne che guardano salumi.
In mezzo all’eterno ingorgo di clienti, sempre gli abusivi con valigie, occhiali e orologi. La scelta accresce il desiderio di mettersi a spulciare tra le cose, il caos aumenta e arriva l’ora di pranzo.

E’ il momento dello “snack”

E' l'ora del panino
E’ l’ora del panino

Il salumiere ti fa i panini in corsa per non farti perdere il giusto ritmo della corsetta compratoria e intanto ti vende un salame, mezza coppa e un crudo niente male. Se vuoi, c’è pure una ricetta raccontata e un assaggio anche se non prendi niente. Patatine fritte da mangiare per strada e bibite in grossi contenitori di plastica infilate in cubi di ghiaccio come negli anni Cinquanta.
Un cinese fa un pisolino sdraiato sopra i vestiti ammucchiati sulla bancarella, sopra la quale spiccano le scarpe da ginnastica con ricamato un dragone rosa o azzurro. Ormai i cinesi griffano i loro prodotti, che tutto sommato sono acquistabili: qui, e non solo qui, le calzature di San Giorgio – non in pelle di drago, ma in vero morbido fondo di bottiglia di pet – fanno le scarpe ad altre più esose scarpe da tennis.
Consumati occhi e suole, è pomeriggio tardi quando gli ambulanti iniziano a sbancare i resti del venerdì. La passeggiata viene restituita alla desolazione di sempre, aggiunta solo a un quid di spazzatura, che sarà presto rimossa.
I pullman partono diretti a nord, i Galli vanno a ovest e gli ambulanti tornano a casa. Carichi di sacchetti, ci sediamo su una panchina a riflettere sul dilemma dei sandali di pelo con zeppa trampolata.

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Per “riflettere” sugli acquisti (fatti o mancati)

Specialità della cucina ligure (Foto:rivieradeifiori.org)
Specialità della cucina ligure (Foto:rivieradeifiori.org)

Dopo una giornata intera dedicata agli acquisti, urge cenetta. Volendo esagerare, c’è la Baia Beniamin (Ventimiglia, località Grimaldi Inferiore, corso Europa 63, telefono 0184 38002) magnifico ristorante sul mare dove è piacevole spendere in una cena a base di pesce tutto ciò che si è risparmiato al mercato e anche qualcosa in più. Un sogno.
In alternativa, a Vallecrosia, c’è il Corallo (Lungomare Marconi, presso Hotel Piccolo Eden, telefono 335 5367057) il locale del coraggioso Luca, che due settimane dopo l’incendio che lo scorso agosto ha distrutto il suo ristorante sul mare, ne ha aperto uno cento metri più avanti. Da provare l’insalata di polpo con patate e il pesce del giorno che il cameriere, prima di servire, porta al tavolo ancora in teglia chiedendo se soddisfa le aspettative.

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