Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Monza, regina di Brianza

Quattro passi nella nuova provincia lombarda, legata a Milano dalla storia ma profondamente ‘indipendente’, alla scoperta di splendidi monumenti e del suo celebre Parco. Per non parlare del mito di Teodolinda e della manzoniana Monaca di Monza

Suor Virginia, travolta dalle passioni

Chiesa San Pietro Martire
Chiesa San Pietro Martire

Più infelice nella sorte, più spregiudicata nell’azione, è la “sventurata” Marianna de Leyva (che muterà poi il suo nome in suor Virginia) nota come la Gertrude descritta da Alessandro Manzoni. La sua storia, raccontata con dovizia di particolari nella prima edizione di “Fermo e Lucia” e solo accennata nella successiva stesura dei “Promessi Sposi”, può essere ricostruita dagli atti del processo a lei intentato nel 1608 (vedi “Vita e Processo di Suor Virginia Maria de Leyva”, Garzanti, 1985).
La Signora di Monza, descritta dal grande scrittore come una monaca singolare – “Nel vestire stesso c’era qua e là qualche cosa di studiato o di negletto, che annunziava una monaca singolare: la vita era attillata con una certa cura secolaresca, e dalla benda usciva su una tempia una ciocchettina di neri capelli” –  passò alla storia per la peccaminosa avventura intrecciata con Paolo Osio (l’Egidio dei “Promessi Sposi”) e per i successivi ed efferati crimini, compiuti per nascondere le sue malefatte. Perfetto esempio di come i genitori possono rovinare la vita ai propri figli – la povera Marianna avrebbe volentieri fatto a meno della vita monastica – la Signora di Monza (che nulla invidia alle eroine shakespeariane)  continua a esercitare un sottile e sinistro fascino, legando il suo nome alla fama di quella città che la vide protagonista di “molto gravi, enormi, atrocissimi delitti”.

Monza, all’insegna del “tu vuoi far la milanese”

Café Tearose
Café Tearose

Nonostante la sua rigida corazza, con cui si è sempre difesa dalle pericolose ingerenze esterne, negli ultimi anni la città ha fatto penetrare qualche seduzione “metropolitana”, che rende il baluardo brianzolo un poco più glamour e alla moda. L’esempio più lampante lo si trova in piazza Duomo, dove sorge il café più chic (o snob) del circondario. Si chiama Tearose e nel look occhieggia ai lounge-bar milanesi, dove per fare uno spuntino occorre accendere un mutuo.
Ironia a parte, l’ambiente è curatissimo, il design minimale e i “buttafuori” all’entrata autorizzano i clienti, che varcano l’ingresso, a godersi i loro cinque minuti di celebrità (Warhol diceva che a ognuno di noi ne spettano almeno quindici!).
Altra zona che brulica di locali alla moda è via Bergamo, da qualcuno definita con audacia la nuova “Rive Gauche” del Lambretto. In attesa dei lavori di riqualificazione, che la renderanno pedonale (previsti anche dei piccoli corsi d’acqua correnti a cielo aperto, simili ai Bachle di Friburgo) questa via stretta e colorata,  ha mantenuto l’atmosfera un po’ bohémienne dei tempi passati ed è oggi un luogo anomalo, dove convivono call-center, lavanderie, negozietti di periferia, con ristoranti e locali dall’aria molto “fashion”. Fra questi il Turné, gestito da tre giovanissimi e letteralmente preso d’assalto durante il week-end da una folla di teen-ager urlanti. Poco più avanti c’è il piccolo negozio “Dietro la Luna”, dove vengono realizzate a mano bomboniere, cornici, lampade; un angolo dedicato al lavoro artigianale, strappato alla noia del centro.

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Monza in tasca

Ristoranti

Osteria del Cavolo, Vicolo Dei Molini 11, tel. 039-322060
All’ombra del Duomo, una piccola e accogliente trattoria, che fa del cavolo – cucinato in vari modi – il suo punto d’onore.

Il Gusto della vita, via Bergamo 5, tel. 039-325476
Ambiente pretenzioso e privo di personalità. La cucina, in mano a uno chef indiano, è interessante e vanta prelibati piatti creativi.

Ristorante Il Moro, via Parravicini 44; tel. 039-327899
Atmosfera un po’ barocca, con specchi ed elementi classicheggianti. Piatti di pesce, freschi e ben cucinati.

Ristorante Pizzeria Cinecittà, via Magenta 18, tel. 039-2311562
Ideale per un pubblico giovane: musica, movimento e atmosfera frizzante.

Ristorante Noble, via san Gerardo dei Tintori, tel. 039-39093290
Uno spazio curato, spazioso ed elegante. La cucina riserva piatti raffinati, serviti con garbo e cortesia.

Alberghi

Hotel de la Ville, viale Regina Margherita 15, tel. 039-382581
www.hoteldelaville.com, info@hoteldelaville.com.
Il principale Hotel della città. Famoso anche il ristorante, dalla buona cucina.

Hotel Royal Falcone, corso Milano, 5, tel. 039-2300187, www.hotelfalcone-monza.com.
Nei pressi della stazione un quattro stelle perfetto per chi viaggia per affari.

Trattoria dell’Uva, piazza Carrobiolo 2, tel. 039-383847
Nella suggestiva piazza Carrobiolo un albergo-trattoria, che fa sentire come a casa.

Negozi

Casa del Formaggio di Mantovani e Marconi, via Italia 19, tel. 039-324437
Il “Cartier” dei formaggi. Ottima qualità e prezzi alle stelle.

Enoteca Meregalli, via Italia 24, tel. 039-324940
L’enoteca princeps della città. Accurata selezione di liquori e Whisky.

Pasticceria Bona, via Martiri della Libertà 6, tel. 039-322875
Storica pasticceria. Particelle profumate accolgono il visitatore appena varca la soglia.

Pasticceria  Il dolce Cortile, via Italia 14, tel. 039-322945
Piccola ed esclusiva, dall’aria vagamente Britsh. Stile sobrio per dolci prelibatezze. Provate la crostata di frutta. La migliore di Monza.

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Baretti trendy

Turné via Bergamo 3, tel. 039-3900389
In via Bergamo un affollatissimo locale, dove si può anche cenare in allegra compagnia.

Tearose Cafè, piazza Duomo 4, tel. 039-23560203
Il locale di punta della città. Stile minimale, pubblico modaiolo.  

Enoteche-Bar

Il Mulino, via de Amicis 21, tel. 039-384180
Piccola e accurata, offre vini raffinati e spuntini gustosi.

Centri polifunzionali (cultura+bar)
   
Binario 7/Teatro, Via Turati 8, tel. 039-2027002
Nell’ex casa del Balilla, un centro polifunzionale, da cui Monza si guarda dall’alto.

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