Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Dal passato, uno splendido futuro di carta

Una proposta di stampe, figurine e fumetti ospitata fino al prossimo otto dicembre dal Museo della Figurina di Modena. Una mostra che anche nel titolo gioca col tempo: “Nostalgia del Futuro: l’invenzione del domani in un secolo di illustrazioni”

Anni Trenta, nasce la parola “Fantascienza”

Dal passato, uno splendido futuro di carta

Tra gli illustratori proposti a Modena, Frank R. Paul è quello che subisce di più l’influsso futurista e Bauhaus. Le sue architetture e le sue macchine sono belle e funzionali. Le illustrazioni dell’Ottocento non avevano badato alla verosimiglianza ingegneristica dei marchingegni, mentre con Paul e con il nuovo secolo l’immaginario fa i conti con la credibilità scientifica e tecnica. Con gli anni Trenta viene definitivamente coniato il termine fantascienza, con la fusione delle parole inglesi “scientific” e “fiction”, e le principali icone del genere sono ormai codificate: la colonizzazione dei pianeti, il viaggio nello spazio e nel tempo, il cataclisma capace di distruggere una civiltà o un pianeta. Temi che dalla letteratura si allargano agli altri generi: figurine, riviste, giornalini per ragazzi e album. Fonti e illustrazioni vengono messe a confronto nella mostra, in un percorso cronologico che vede il boom del genere negli anni Cinquanta, quando questi temi colonizzarono i fumetti e si assistette alla nascita di personaggi classici come Brick Bradford e Flash Gordon.

Dagli anni Sessanta, il trionfo spaziale

Sbarco degli astronauti sulla Luna, 1972. Su disegni di Luigi Garonzi - Pubblicità Liebig, Londra
Sbarco degli astronauti sulla Luna, 1972. Su disegni di Luigi Garonzi – Pubblicità Liebig, Londra

Con gli anni sessanta la realtà è dominata dal grande entusiasmo per le missioni spaziali e spesso questi temi si prestano a operazioni pubblicitarie con cartoline e figurine legate a prodotti. Immagini che elaborano, sempre in maniera stupefacente e visionaria, quello che la cronaca delle esplorazioni spaziali propone. E’ il caso di una illustrazione di Luigi Garonzi per la mitica famiglia delle figurine Liebig.
Intitolata “Sbarco degli astronauti sulla Luna”, ripropone una passeggiata lunare delle missioni Apollo condotte all’epoca. L’immagine è evidentemente ispirata alle foto reali scattate dagli astronauti, ma conserva nei tratti e nei colori l’indefinito proprio del disegno, dell’interpretazione artistica. Ed è proprio quell’indefinito, oggi, a renderci affascinante quell’immagine. Sappiamo bene di essere andati sulla Luna, ma la figurina ci instilla non il dubbio, ma l’impressione che la conquista del satellite sia ancora un sogno. E questo rende ai nostri occhi “avventura” quella che per la storia è semplicemente un’impresa.

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Ufo e alieni

Ufo, 1973. Edizioni Panini, Modena - Album per la raccolta di 400 figurine
Ufo, 1973. Edizioni Panini, Modena – Album per la raccolta di 400 figurine

In quegli anni i medium audiovisivi iniziano ad affermarsi prepotentemente sugli altri: il tubo catodico e i film hollywoodiani fagocitano i temi della fantascienza e nascono fortunate serie come “Spazio 1999” o “Il pianeta delle scimmie”.
In quell’epoca il mondo delle illustrazioni vede la nascita di fortunatissimi album di figurine che rievocano i personaggi del piccolo schermo. Uno fra tutti: l’album Panini del 1973, dedicato alla serie “UFO”. Il telefilm di produzione inglese immaginava un futuro veramente prossimo:  il 1980. In quell’anno la terra è oggetto di attacchi alieni e una struttura supersegreta del governo riesce a fare fronte alla situazione.
Quel futuro immaginario è ormai parte del passato. Sfogliare quelle figurine è un po’ come imbatterci nei quaderni delle elementari o in qualche vecchio fumetto della nostra adolescenza. E’ passato, certo, ma in maniera vitale ed ottimistica riflette il futuro.

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