Giovedì 9 Maggio 2024 - Anno XXII

Per un’Italia più “accessibile”

I tour operator internazionali promuovono il nostro Paese in fatto di accoglienza riservata ai viaggiatori con disabilità. Alla fiera del turismo di Rimini, analisi dell’offerta e della riorganizzazione di questo particolare segmento che macina 630 milioni di pernottamenti nella sola Europa

Per un'Italia più "accessibile"

L’Italia? Una delle mete al mondo più apprezzate dai turisti con bisogni “speciali”. Il giudizio, per una volta lusinghiero, è stato formulato dagli operatori che vendono il Bel Paese all’estero. Un Paese, il nostro, che potrebbe impegnarsi investendo di più, aggiungono i tour operator, ma che nel 77 per cento dei casi è considerato “accessibile”. Molto resterebbe da fare soprattutto in tema di fruibilità delle stazioni ferroviarie e sul fronte dell’offera ricettiva. Il dato emerge dai lavori effettuati dall’Osservatorio Buyer 2010, basato sulle interviste somministrate ai 600 operatori esteri presenti a Ttg Incontri, la fiera del turismo professionale atteso a Rimini dal 22 al 24 ottobre.

Viaggiare senza limiti

Ttg a Rimini Fiera
Ttg a Rimini Fiera

Numeri e percentuali, oltre alle misure in materia di accoglienza, marketing e certificazione, sono contenute nel volume “Viaggiare senza limiti” che sarà distribuito nei giorni della fiera. Del tema si avrà modo di discutere durante un apposito Forum in programma sabato 23 ottobre, dalle 14,00 alle 15,30. L’incontro prende in prestito il titolo da un noto romanzo di Niccolò Ammaniti, “Io non ho paura”, e mira a tastare il polso dell’offerta che l’industria dei viaggi italiana riserva ai turisti con disabilità, con la finalità dichiarata di preparare gli operatori del comparto ad affrontare senza timori la clientela con bisogni “speciali”. La conferenza si avvale della collaborazione di istituzioni molto attive nel campo: la Consulta per le Persone in Difficoltà, l’associazione Turismabile e IsITT, Istituto Italiano per il Turismo per Tutti.

Accessibile uguale…

Il
Il “nodo” delle barriere architettoniche

La premessa è d’obbligo. Occorre far chiarezza sul tema del dibattito. “La parola accessibile”, sottolinea Alberto Manzo, direttore di IsITT, coautore del volume e relatore al Forum, “deve assumere un significato più ampio e multiforme, che copre molteplici significati: accessibile nel senso classico, cioè privo di barriere o impedimenti di accesso, ma anche nel senso di attrezzato per fornire informazioni adeguate, disponibile e omogeneamente integrato nell’ambiente circostante”. Il passo successivo consiste nel vincere la paura di non essere all’altezza di questa “speciale” utenza. “A volte – conferma Alberto Manzo – le necessità particolari della clientela incutono soggezione o, peggio, timore in chi le deve soddisfare mentre, per un sistema di accoglienza bene organizzato, il miglioramento dell’accessibilità consente maggiori opportunità di business”.

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I numeri relativi al segmento di utenza, d’altra parte, invitano a considerare anche la portata di questa “nicchia” di mercato sempre più capiente e la sua appetibilità. Le stime della Commissione Europea ci dicono infatti che oggi le persone con disabilità consumano in un anno circa 630 milioni di pernottamenti nella sola Europa, 130 milioni dei quali grazie ai cittadini residenti nell’Unione.  (15/10/10)

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