Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Parigi a Rovereto

Le opere più celebri degli artisti impressionisti lasciano per qualche mese il Musée d’Orsay per farsi ammirare al Mart di Rovereto. Una rilettura di quella straordinaria stagione artistica che ha rivoluzionato lo sguardo e aperto la via alle avanguardie

Claude Monet, Studio di figura all'aperto: Donna con parasole voltata verso destra, 1886.
Parigi, Musée d'Orsay, dono di Michel Monet
Claude Monet, Studio di figura all’aperto: Donna con parasole voltata verso destra, 1886.
Parigi, Musée d’Orsay, dono di Michel Monet

Le pennellate incisive dell’autoritratto di Van Gogh, il crudo realismo dell’Origine du monde di Courbet… Basterebbe una sola di queste tele per riempire una sala intera di visitatori.

Al Mart di Rovereto sono settantasei i capolavori in mostra. Per la prima volta arrivano in Italia, tutti insieme, straordinari prestiti dal parigino Musée d’Orsay, il museo che riunisce il nucleo di opere più emblematiche di quegli artisti che hanno ribaltato il modo di vedere e interpretare la realtà a fine Ottocento.

La rassegna intitolata “La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d’Orsay“, aperta dal 19 marzo al 24 luglio, è il risultato della collaborazione tra il museo trentino e il celebre d’Orsay, ora in fase di restauro e prossimo alla riapertura nell’autunno di quest’anno.

 

Oltre l’Impressionismo

Vincent Van Gogh,
La stanza di Van Gogh ad Arles 
(La Chambre de Van Gogh à Arles) 1889. Parigi, Musée d'Orsay
Vincent Van Gogh,
La stanza di Van Gogh ad Arles
(La Chambre de Van Gogh à Arles) 1889. Parigi, Musée d’Orsay

La mostra a cura di Guy Cogeval, presidente del Musée d’Orsay, e Isabelle Cahn trae origine dall’eccezionale e corposo prestito del museo parigino, ma si confronta allo stesso tempo con una stagione artistica affatto nuova al visitatore italiano. Numerose rassegne più o meno rilevanti hanno reso omaggio negli ultimi vent’anni ai protagonisti dell’Impressionismo. Un successo, spiega la direttrice del Mart Gabriella Belli che va ricercato “nella natura stessa di questa pittura che si offre con assoluta semplicità alla lettura del pubblico”, soprattutto per “il piacere dei suoi generi e l’evidenza della qualità cromatica e luministica”. Piuttosto ambiziosa, dunque, la sfida di proporre qualcosa di nuovo all’osservatore: la chiave di volta, spiega la Belli, sta nell’indagine della complessità culturale e sociale dietro a questa fenomenale esperienza artistica in rottura con il passato. L’irruzione di questo diverso modo di osservare e di dipingere è stata espressione dell’allontanamento dalle consuetudini e dalle regole imposte dal conservatorismo della società ottocentesca. Gli autori, sottolinea la Belli, hanno voluto proporre nuovi spunti critici esplorando non solo “l’epicentro di questo vero e proprio terremoto artistico”, ma anche l’ante e il post di questo fenomeno che di lì a poco avrebbe aperto la via alle avanguardie del XX Secolo. Un viaggio nelle pieghe della storia dell’arte che vale davvero intraprendere raggiungendo gli spazi moderni del Mart incorniciati dalle montagne della Vallagarina.

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(21/03/2011)

 

La rivoluzione dello sguardo.

Capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d’Orsay

Mart, Rovereto (Trento)

Dal 19 marzo al 24 luglio 2011

Info: www.mart.trento.it

Ballerine e piallatori

Le ballerine in bronzo di Edgar Degas. Parigi, Musée d'Orsay. (Foto: Graziano Capponago del Monte)
Le ballerine in bronzo di Edgar Degas. Parigi, Musée d’Orsay. (Foto: Graziano Capponago del Monte)

Il percorso si snoda attraverso otto sale a tema in un crescendo di sorprese per il neofita e il cultore di storia dell’arte: la mostra mette in luce i primi passi della “rivoluzione” avviata da un gruppo di pittori riuniti nello studio di Edouard Manet e uniti contro lo stile imperante dell’Accademia. Si prosegue con il tema dell’artista emarginato, sempre più bohémien: emergono la solitudine della stanza vuota di Van Gogh ad Arles e l’Autoritratto con Cristo giallo di Gauguin. La sezione “I luoghi dell’Impressionismo” immortala le variazioni di luce e i colori en plein air ispiratori delle pennellate di Renoir, Pisarro, Sisley. La serie di capolavori continua con la sezione “Parade” in cui sono protagoniste le luci della ribalta delle notti parigine con la serie degli esercizi di danza delle ballerine bronzee di Degas. La rassegna si sposta poi sui temi dell’ascolto interiore, della famiglia, della relazione tra maschile-femminile accostando istanti di vita comune come nei Piallatori di parquet di Gustave Caillebotte alle delicate bagnanti nelle versioni di Cézanne e Renoir fino all’ancora oggi sconvolgente Origine du Monde: Gustave Courbet, nel 1866, ha l’ardire dei mettere su tela quella che effettivamente è l’origine di tutte le cose. Chiude il cerchio il nucleo di opere raccolte attorno al tema del “Paradiso terrestre”, visione utopica di un mondo che sta cambiando radicalmente sotto i colpi poco poetici della rivoluzione industriale. Emblematiche le eteree Donne al pozzo di Paul Signac e la vivacità dellla Sinfonia pastorale di Pierre Bonnard, tra le ultime acquisizioni del Museé d’Orsay.

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