Sabato 4 Maggio 2024 - Anno XXII

Nella casa museo di Osvaldo Licini

L’artista  Si inaugura sabato 7 dicembre la casa museo di Osvaldo Licini dopo un intervento di restauro voluto dalla Provincia di Fermo, in collaborazione con la Regione Marche, con il Comune e con la sponsorizzazione di Guzzini. Osvaldo Licini, pittore astrattista, uno dei massimi esponenti del Novecento europeo, è il genius loci di Monte Vidon Corrado: la sua casa conserva negli arredi, negli oggetti, negli abiti appartenuti all’artista – generosamente donati dalla figlia adottiva della moglie, Caterina Celi Hellström – l’intensità di un vissuto forte, profondo, volontariamente trascorso tra quelle mura che si affacciano sul paesaggio collinare.La dimora padronale settecentesca … Leggi tutto

L'artista
L’artista

 

Si inaugura sabato 7 dicembre la casa museo di Osvaldo Licini dopo un intervento di restauro voluto dalla Provincia di Fermo, in collaborazione con la Regione Marche, con il Comune e con la sponsorizzazione di Guzzini. Osvaldo Licini, pittore astrattista, uno dei massimi esponenti del Novecento europeo, è il genius loci di Monte Vidon Corrado: la sua casa conserva negli arredi, negli oggetti, negli abiti appartenuti all’artista – generosamente donati dalla figlia adottiva della moglie, Caterina Celi Hellström – l’intensità di un vissuto forte, profondo, volontariamente trascorso tra quelle mura che si affacciano sul paesaggio collinare.

La dimora padronale settecentesca è strutturata su tre livelli: suggestiva è la cantina, dove si dice Licini tenesse le riunioni politiche; al secondo livello vi è la zona giorno che comprende anche un’ampia sala dove custodiva le sue opere; la cucina, così come il bagno al piano superiore, presentano nell’arredo e nell’organizzazione dello spazio una grande modernità probabilmente dettata dal gusto nordico di Nanny, la consorte svedese anche lei pittrice. Salendo le scale si compie una sorta di “scalata al cielo”: alzando lo sguardo, sul soffitto, si ammira la pittura murale realizzata da Licini agli inizi degli anni Quaranta sui toni freddi dell’azzurro e del grigio, in cui le linee sinuose evocano traiettorie astrali in uno spazio selenico. Sul terzo livello vi è la zona notte e lo studio con i cavalletti, i colori, la scrivania incrostata di impasti cromatici. È il piano più luminoso, in cui si aprono molte finestre sul paesaggio collinare: guardando oltre i vetri è facile riconoscere scorci riproposti nei dipinti.

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La camera di Licini è in stile costruttivista, sulla parete a cui è addossato il letto c’è un’“archipittura” giocata su di un modulo triangolare bianco, profilato di arancio su fondo nero. Queste conservate nella casa sono le uniche pitture su muro realizzate da Licini. In occasione dell’apertura della casa museo saranno esposti non solo i disegni dell’artista donati da Caterina Celi Hellström che costituiscono la collezione permanente del Centro Studi Osvaldo Licini, ma anche alcuni dipinti dell’artista di collezione privata. La casa museo e soprattutto lo spazio della cantina, ospiteranno mostre di arte contemporanea o legate all’arte del Novecento. Info: www.centrostudiosvaldolicini.it

(21/11/2013)

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