Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Novità sulla tomba di Antonello da Messina

Una serie di prove  documentali e storiche avvalorano l’ipotesi che Antonello da Messina, uno dei più grandi pittori del ‘400,  possa essere seppellito a Messina, la città dello Stretto, tra i resti della chiesa di Santa Maria del Gesù Superiore. La notizia è stata diffusa dal professore Silvano Vinceti, studioso di fama internazionale che in passato ha provato la certezza dei resti mortali del Caravaggio e della Gioconda. La scoperta confermerebbe quanto affermato da anni dall’ex presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Previti, e dallo storico messinese Nino Principato, il quale per primo aveva esposto questa tesi dopo aver letto un probabile … Leggi tutto

Novità sulla tomba di Antonello da Messina

Una serie di prove  documentali e storiche avvalorano l’ipotesi che Antonello da Messina, uno dei più grandi pittori del ‘400,  possa essere seppellito a Messina, la città dello Stretto, tra i resti della chiesa di Santa Maria del Gesù Superiore. La notizia è stata diffusa dal professore Silvano Vinceti, studioso di fama internazionale che in passato ha provato la certezza dei resti mortali del Caravaggio e della Gioconda. La scoperta confermerebbe quanto affermato da anni dall’ex presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Previti, e dallo storico messinese Nino Principato, il quale per primo aveva esposto questa tesi dopo aver letto un probabile testamento di Antonello nel quale chiedeva di essere sepolto con l’abito francescano in questo convento.

 

Al di là della presenza o meno dei resti di Antonello, il monastero registra già due record: il più antico convento Carmelitano in Europa e il primo monastero dei frati minori osservanti in Sicilia. Riportare alla luce altre parti della struttura sarebbe, dunque, ulteriormente importante. «Il Cnr – spiega Previti – ha fatto dei sondaggi con dei georadar effettuando uno screening dell’area. Gli esperti diretti dal professore Cirino Vasi hanno confermato che esistono le mura di un edificio sottostante. I primi scavi della soprintendenza risalgono al 1989, ma poi tutto si è fermato. Stanchi del’inerzia delle istituzioni, abbiamo predisposto un progetto di riqualificazione dell’area. Abbiamo chiesto a Provincia, Comune e Soprintendenza e ci hanno assicurato il loro supporto, lo stesso vale per la commissione regionale alla Cultura e la Regione. Infine, anche i cittadini potranno aiutarci donando un contributo tramite Trapper Società cooperativa sociale onlus”.

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(04/04/2014)

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