Mercoledì 4 Dicembre 2024 - Anno XXII

Una vita da Vespa

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75 compleanni e 19 milioni di esemplari venduti. La Vespa si celebra con una serie speciale. Un progetto divenuto mito e icona della “dolce vita” e di una lunga stagione che ancora affascina. La Vespa ha segnato e guidato fenomeni di costume, musicali, giovanili.

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Vespa 946 vestita Christian Dior

Vespa è una icona a livello internazionale. Si identifica solo con il nome e non anche con la fabbrica, la Piaggio. Quest’anno festeggia 75 anni e raggiunge il traguardo dei 19 milioni di esemplari prodotti a partire dalla primavera del 1946. La Vespa celebra i 19 milioni con una GTS 300 nella serie speciale 75th assemblata nello stabilimento di Pontedera, dove viene prodotta ininterrottamente dal 1946. Immortale il suo design che l’ha resa ovunque una icona dell’eleganza italiana. Dal 23 aprile 1946, data di deposito del brevetto, al 2021. Nei settantacinque anni della sua storia ha dato una nuova marcia al mondo intero diffondendosi sulle strade di tutto il globo.

Una vita nella storia che inizia con “Paperino”
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Passione giovani

Vespa nasce dalla volontà di creare un prodotto innovativo per la mobilità individuale. La prima che si realizza è un “motorscooter” sul modello delle piccole motociclette per paracadutisti; poi un prototipo che rivoluziona il concetto fino allora dominante dello schema classico motociclistico. Il primo prototipo, siglato MP5, venne battezzato “Paperino” per la sua strana forma. Però non piacque ad Enrico Piaggio, che incaricò Corradino D’Ascanio di rivedere il progetto. Il progettista aeronautico non amava la motocicletta che giudicava. Lo riteneva un veicolo scomodo, ingombrante, con gomme troppo difficili da cambiare in caso di foratura; e poi ci si sporcava, soprattutto a causa della catena di trasmissione.

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Il prototipo Vespa MP6 1945

L’ingegnere trovò le soluzioni attingendo proprio alla sua esperienza aeronautica. Per eliminare la catena immaginò un mezzo con scocca portante, a presa diretta; Il cambio lo posizionò sul manubrio per rendere la guida più agevole; per facilitare la sostituzione delle ruote escogitò non una forcella ma un braccio di supporto simile appunto ai carrelli degli aerei. E infine ideò una carrozzeria capace di proteggere il guidatore, impedendogli di sporcarsi o scomporsi nell’abbigliamento. Il nome del veicolo fu coniato dallo stesso Enrico Piaggio che davanti al prototipo MP6, con la parte centrale ampia per accogliere il guidatore e dalla “vita” stretta, esclamò: “Sembra una vespa!”. E Vespa fu.

Una vita nel costume
Nicole Kidman nel film "The interpreter"
Nicole Kidman nel film “The interpreter”

In questi 75 anni Vespa ha guidato fenomeni di costume, musicali, giovanili, diventando una icona senza tempo. Un simbolo di contemporaneità, esempio di stile e tecnologia italiane. Sin dalla sua apparizione – in un paese tutto da ricostruire, ma anche per questo pieno di idee, creatività e speranza – ha rappresentato la gioia di vivere e di correre incontro al futuro. Per questo è diventata presto una icona di libertà ed emancipazione per ragazze e ragazzi di tutto il mondo. Questa ricchezza nei valori di Vespa è stata accompagnata negli anni da uno stile e da una tecnologia sempre all’avanguardia nei vari decenni attraversati.

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Vespa 946 RED 2016

Dopo gli anni della rinascita  continuò a rafforzare il suo mito per fortificare la sua identità nei decenni del benessere economico e in quello del rinnovamento generazionale degli anni Sessanta. Con la diffusione dell’auto e la motorizzazione di massa Vespa si propose come salvezza dal traffico, le versioni nelle cilindrate più piccole avvicinarono al mito il mondo giovanile che, proprio in quegli anni, guadagnava il suo spazio in società. E quando, ormai negli anni ’70, arrivarono i segnali di una nascente coscienza ecologica Vespa fu l’antidoto all’inquinamento delle città grazie alla sua rapidità di spostamento e alla facilità di parcheggio.

Icona della “dolce vita”
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Nel film “Sapore di mare” con Jerry Calà

Negli anni della “Dolce Vita” diventò sinonimo di scooter. I reportage dei corrispondenti stranieri descrivevano l’Italia come “il Paese delle Vespa” e il ruolo giocato da Vespa nel costume non solo italiano è documentato dalla presenza del veicolo in centinaia di film e foto anche pubblicitarie. Ed è una storia che continua anche oggi. Audrey Hepburn e Gregory Peck in “Vacanze Romane” (1953) infatti sono solo i primi di una lunga serie di attrici e attori internazionali che negli anni sono stati ripresi sullo scooter più famoso del mondo. È il caso di film che vanno da “Quadrophenia” ad “American Graffiti”, da “Il talento di Mr. Ripley” fino a “La carica dei 102”; per non parlare di “Caro Diario” o dei recenti “Alfie” con Jude Law, “The Interpreter” con Nicole Kidman e il blockbuster “Transformers, The last Knight” del 2016 ”.

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Angie Dickinson

Nelle foto, nei film e sui set, Vespa è stata “compagna di viaggio” di nomi quali Raquel Welch, Ursula Andress, Geraldine Chaplin, Joan Collins, Jayne Mansfield, Virna Lisi, Milla Jovovich, Marcello Mastroianni, Charlton Heston, John Wayne, Henry Fonda, Gary Cooper, Anthony Perkins, Jean-Paul Belmondo, Nanni Moretti, Sting, Antonio Banderas, Matt Damon, Gérard Depardieu, Jude Law, Eddie Murphy, Owen Wilson e Nicole Kidman.

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Infine la Vespa è entrata a far parte anche del mondo della musica: la più famosa canzone “50 Special” del 1999 cantata dai Lunapop di Cesare Cremonini, interpreta la sensazione di libertà e di velocità guidando una Vespa.

Una vita nel mondo
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Vespa 125 sidecar del 1955

19 milioni di Vespa con altrettante storie di ragazze e ragazzi che, in tutto il mondo, hanno conquistato la libertà in sella alla due ruote più amata. Ha accompagnato le vite, incarnato i sentimenti e il desiderio di libertà. Vespa è parte della nostra cultura e protagonista delle nostre vite. È entrata nell’immaginazione di molte generazioni di italiani, europei, americani, africani e asiatici. Commercializzata in 83 paesi nei vari continenti è il veicolo a due ruote più famoso e amato al mondo. Vespa è un brand globale, un simbolo della tecnologia e dello stile italiani che ha accomunato milioni di appassionati.

Una vera cittadina del mondo prodotta in tre siti produttivi: Pontedera, la cui produzione è destinata all’Europa, all’America e a tutti i mercati occidentali; Vinh Phuc, in Vietnam, che serve il mercato locale e i paesi del Far East; in India, nel modernissimo impianto di Baramati, dal quale escono le Vespa per il mercato indiano e del Nepal.

Vespa sulla ribalta internazionale
La 90-SS del 1966
La 90 SS del 1966

Per Vespa si sono create negli anni le più fantasiose versioni, prodotte in alcuni casi dalla stessa Piaggio ma soprattutto da meccanici appassionati, ad esempio la Vespa-Sidecar, o addirittura la “Vespa-Alpha” del ‘67 che – realizzata con la Alpha-Wallis per l’agente Dick Smart, protagonista di film di spionaggio genere 007 – poteva anche volare, navigare e persino immergersi. L’esercito francese disponeva di alcuni modelli realizzati specificamente per trasportare armi e bazooka, e altri per essere lanciati insieme con i paracadutisti.

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Raduno del Vespa Club Italia

Da subito i mercati esteri hanno guardato con interesse alla nascita dello scooter, che suscita curiosità e ammirazione nei commenti di pubblico e stampa. Il Times parla di “un prodotto interamente italiano come non se ne vedevano da secoli dopo la biga romana” e anche il Reader’s Digest le dedica un lungo servizio. Il mito nel mondo è stato favorito anche dai primi Vespa Club. Prima in Italia poi all’estero, una storia lunghissima fatta di passione ha portato, nel 2006, in coincidenza con il 60° anniversario di alla nascita del Vespa World Club.

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Una vita sportiva
Vespa Parigi-Dakar classica del deserto
Alla Parigi-Dakar classica del deserto

La Vespa ha vissuto anche una vera e propria carriera agonistica. In Europa, nei lontani anni Cinquanta, ha preso parte a competizioni motociclistiche ufficiali. Ed è stata protagonista di altre “avventure” del tutto inusuali. Nel 1952 il francese Georges Monneret costruisce una “Vespa Anfibia” per la corsa Parigi Londra, e compie con successo la traversata della Manica. Alla “Sei Giorni Internazionale” di Varese del 1951, vince 9 medaglie d’oro, più di ogni altra moto italiana. Nel 1980 due Vespa PX 200 giunsero al traguardo della Paris- Dakar, la “classica” del deserto.

Giancarlo Tironi, studente universitario italiano, raggiunge il Circolo Polare Artico in Vespa e i viaggi-avventura continuano con il giornalista italiano Roberto Patrignani che va da Milano a Tokyo; Santiago Guillen e Antonio Veciana da Madrid a Atene (la loro Vespa, per l’occasione fu decorata da Salvador Dalì, è esposta al Museo Piaggio); l’australiano Geoff Dean compie il giro del mondo. Giorgio Bettinelli, scrittore e giornalista, dal luglio del 1992 al 1997 ha percorso oltre 250mila chilometri attraverso tutti i continenti.

Una vita celebrativa

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Per celebrare il 75° compleanno nasce la nuova serie speciale Vespa 75th, che sarà disponibile per Vespa Primavera (nelle cilindrate 50, 125 e 150 cc) e per Vespa GTS (nelle cilindrate 125 e 300 cc) limitatamente al 2021. La scocca di Vespa 75th, si mostra nell’inedito colore metallizzato Giallo 75th, studiato espressamente per questa serie speciale: sulle fiancate e sul parafango anteriore compare il numero 75 in una tonalità lievemente più accentuata, la tradizionale “cravatta” è rifinita in una tinta opaca giallo pirite. Portapacchi posteriore cromato, che alloggia una borsa rotonda che ricalca nelle forme il tipico contenitore per la ruota di scorta. Come su ogni edizione speciale ha una targhetta dedicata sul retroscudo che ne identifica la serie.

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