Venerdì 26 Aprile 2024 - Anno XXII

I creatori dell’Egitto Eterno

Creatori Egitto eterno (Credit Luca Zanon)

A Vicenza nella Basilica Palladiana è in corso (dal 22 dicembre al 7 maggio 2023) l’esposizione “I Creatori dell’Egitto Eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone”. Il percorso mostra 200 reperti dal Museo Egizio e 20 opere dal Museo del Louvre.

Egitto eterno Basilica Palladiana (Credit Luca Zanon)
Allestimento Basilica Palladiana (Credit Luca Zanon)

L’Antico Egitto trasmette fascino e mistero, sempre. Tante le esposizioni temporanee o permanenti che si sono succedute. Ognuna ha avvicinato il pubblico ad ammirare la costruzione delle Piramidi, la storia dei Faraoni, le loro sepolture, gli oggetti appartenuti a re e regine, le mummie. Ma quanto sappiamo sulla vita di coloro che lavorarono per la creazione di tutte queste opere intrise di sapienza e creatività, anche scientifica?

Ci viene in aiuto la mostra intitolata “I CREATORI DELL’EGITTO ETERNO. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone” allestita nella Basilica Palladiana in Piazza dei Signori a Vicenza, visitabile fino al 7 Maggio 2023. L’esposizione è curata dal Museo Egizio di Torino con la collaborazione del direttore Christian Greco, Corinna Rossi, i curatori Cédril Gobeil e Paolo Marini.

Egitto Eterno: i faraoni prima e dopo la morte

Opere esposte Egitto eterno (Credit Luca-Zanon)
Opere esposte Egitto eterno (Credit Luca Zanon)

Il percorso espositivo di “I Creatori dell’ Egitto Eterno” porta alla ribalta circa 200 reperti provenienti dal Museo Egizio e 20 opere in prestito dal Museo del Louvre di Parigi. Tra queste statue monumentali, sarcofagi, oggetti preziosi risalenti a 3300 anni fa e riportati alla luce grazie agli scavi iniziati dalla seconda metà dell’Ottocento. L’ampio spazio, posto sotto la volta della Basilica, è destinato all’esposizione articolata in due sezioni collegate tra loro: la prima parte illustra la vita terrena dei faraoni, mentre la seconda si focalizza sulla vita oltre la morte.

Il percorso inizia con la prima tappa a Tebe, città fondata dagli antichi egizi sulla sponda est del Nilo, con i grandi gruppi scultorei e statue monumentali dagli attributi appartenenti al mondo animale a ricordo della “città dei vivi”. Sulla sponda orientata ad ovest del grande fiume, si trova la “città dei morti” con i luoghi di culto dedicati ai defunti, le tombe, i grandi templi funerari dei faraoni.

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Il villaggio Deir el-Medina

Reperti I creatori dell'Egitto (Credit Luca Zanon)
Reperti alla mostra “I creatori dell’Egitto Eterno” (Credit Luca Zanon)

Su questa riva, situata ad ovest-dove tramonta il sole, nei pressi di Luxor, si trova il villaggio di Deir el-Medina, il luogo dove alloggiavano tutti gli operai, gli artigiani, gli artisti e gli scribi addetti alla costruzione delle tombe faraoniche. Il villaggio fu fondato all’inizio del nuovo regno, verso il XVI secolo a.C. e vi abitava una comunità di circa 120 famiglie che avrà una sua evoluzione fino all’età ramesside.

La Valle dei Re è dedicata alla dea Mertseger (che ama il silenzio) ed è circondata da alti dirupi a difesa e protezione delle tombe.

Come venivano costruite le tombe dei faraoni

Vicenza Basilica Palladiana (Credit Luca Zanon)
Vicenza Basilica Palladiana (Credit Luca Zanon)

Sono raccontati le fasi di costruzione della tomba del faraone, gli strumenti, gli attrezzi impiegati; i papiri, con i loro geroglifici narrano il culto religioso e la vita degli antichi egizi. Uno dei temi più interessanti e forse inedito, è la narrazione della vita quotidiana di quanti hanno lavorato alla costruzione della tomba. Tra questi: artigiani, operai e scribi che abitarono nel “villaggio operaio”, artefici e custodi delle loro imprese.

Sono esposti rarissimi strumenti musicali, stele, ostraka (frammenti di vasi o schegge di pietra) decorati. Vi è l’elemento decorativo di una portantina in legno scolpito e dipinto a testimonianza dell’agiatezza di alcuni membri di Deir el-Medina.

I sarcofagi e la preparazione del corpo

sarcofagi (Credit Luca Zanon)
Sarcofagi (Credit Luca Zanon)

Una volta visitata la città dei vivi, l’esposizione si focalizza sulla realizzazione dei sarcofagi dipinti attraverso tutte le fasi della preparazione del corpo e sugli oggetti del corredo funerario. Tra questi ultimi, alcuni oggetti funerari appartenuti alla celebre regina Nefertari, provenienti dal Louvre; oltre agli ushabti del faraone Seti, ovvero delle statuette che raffigurano i custodi silenziosi e devoti del faraone e la mummia con sarcofago di Tahiri.

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La mostra termina con la narrazione della sepoltura di Butehamon, famoso scriba reale, discendente da una famiglia di scribi. I segreti della sua vita sono svelati attraverso l’installazione videomapping realizzata su riproduzione in stampa 3D.

Info su: www.mostreinbasilica.it/it/egitto

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