Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

La giovane notte di Barcellona

Rambla-Barcellona

Dall’aperitivo con gli amici “internazionali” che qui studiano o lavorano, alla brioche mattutina prima del riposo domenicale. In mezzo, la notte del sabato, la “movida”. Fra ristorante, bar, locali trend, discoteca. Lungo e intorno la Rambla

Rambla Placa Reial e lampione Gaudì
Placa Reial e lampione Gaudì

I primi raggi filtrano tra le foglie degli alberi che costeggiano il viale. Le strade, disposte perpendicolarmente, sembrano tutte uguali. Un po’ per l’ora, un po’ per l’ultimo drink. Camminiamo nella luce calda e soffusa del sole che si sta alzando. Ancora pochi minuti, in teoria. Sperando di non sbagliare strada e allungare il percorso. È piacevole passeggiare in questa atmosfera ovattata. Senza incontrare nessuno. Silenzio. Si sente il bisogno di silenzio, ora.

Tutto è stato organizzato all’ultimo, anche se è un sabato. Qualche amico ancora lavora. Qualcun altro, per arrotondare, ha il turno in un fast food. Lo incontreremo più tardi, dopo cena. Esiste solo un canovaccio da seguire, tutto il resto lo regaleranno la notte e la compagnia; cena, drink, qualche locale, discoteca, musica, vita notturna.
Importante: vietato andare a dormire prima che sorga il sole.

Giovanile “melting-pot” europeo lungo la Rambla

Rambla Il via vai di gente su "Las Ramblas"
Il via vai di gente su “Las Ramblas”

Appuntamento ore ventuno in Plaça Catalunya, proprio all’inizio (o alla fine?) della Rambla. È un via vai continuo. In gran parte si tratta di turisti. Scorre davanti agli occhi un fiume vivace e colorato. È come in piena. Ogni angolo calpestabile è occupato da persone che vanno e vengono. Si fermano. Aspettano qualcuno e ripartono. Chiacchierano e ridono. I turisti, naso all’aria e macchina fotografica al collo, si guardano attorno un po’ spersi e poi si avviano verso il porto, giù lungo la Rambla.

Si è deciso di andare a mangiare la paella in un ristorante poco distante. Proprio al limite del Raval, uno dei quartieri del centro, poco raccomandabile fino a non molto tempo fa. Nel gruppo solo due sono spagnoli. Gli altri vengono da Italia, Germania, Svezia. Ma tutti vivono e lavorano a Barcellona. E sono stati contagiati dai suoi ritmi e dalla sua vitalità. È difficile avere a che fare solamente con spagnoli in questa città. Anche la cameriera che viene a prendere gli ordini ha la pelle scura. Lineamenti indiani, probabilmente. E sempre lei ci servirà la crema catalana. Culture, lingue e popoli a Barcellona si mescolano con naturalezza. Così come ogni gusto e tendenza.

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Le mille luci della città e la Rambla

Rambla Le luci di Casa Milà, detta “La Pedrera”
Le luci di Casa Milà, detta “La Pedrera”

Manca poco a mezzanotte quando ci si alza per uscire dal ristorante. Siamo quasi gli ultimi, soltanto un tavolo è ancora occupato da una giovane coppia. Usciamo a fare due passi, in attesa degli ultimi amici che ancora stanno lavorando.
Barcellona di notte è piena di vita come di giorno. Gruppi di persone passano scherzando ad alta voce. Probabilmente vanno in qualche bar. Anche loro in attesa dell’ora giusta per spostarsi in un locale dove attendere l’alba. Ci sono posti per tutti i gusti.
I bar del centro sono molto curati. Dal design moderno, colorati e caldi.

Anche i fast food chiudono e il gruppo finalmente completo si allontana un po’ dal centro. Alla ricerca di un bar consigliato da un amico, dove offrono due cocktail al prezzo di uno.
È fondamentale prima di andare in discoteca. Lì tutto costa troppo per giovani studenti-lavoratori che devono pagare un affitto. Passa un’altra ora tra alcool e musica spagnola. Mai rilassarsi, per non permettere alla stanchezza di venire a galla. La notte è ancora lunga.

Dal frastuono notturno alla pace dell’alba

Sagrada Familia
Sagrada Familia

Quando finalmente si va a ballare sono quasi le due. La discoteca fa parte di una catena molto famosa a Barcellona. Vi sono più sale, dislocate in varie zone della città. In ciascuna viene suonato uno specifico tipo di musica. E quindi in ognuna si riunisce un particolare tipo di persone. Le canzoni sono conosciute solo dagli spagnoli. Non si sentono quei pezzi internazionali molto in voga anche in Italia. Semmai a volte si sorride sentendo la traduzione di alcune famose canzoni italiane.

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Quando comincia ad albeggiare anche la discoteca chiude. Le luci si accendono, lentamente la gente smette di ballare e si avvia all’uscita. Pochi passi e ci si ferma in una bar che ha appena aperto. Una brioche per camminare fino a casa. I gruppetti di amici, stanchi per l’ora, per il ballo, con gli occhi arrossati dal fumo delle sigarette, si dividono.
È piacevole il silenzio dell’alba.

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