Domenica 5 Maggio 2024 - Anno XXII

Clipperton, quanta “Pasiòn” su quell’Atollo

Un puntino sperduto nell’Oceano Pacifico, teatro attraverso i secoli di aspre contese – politiche ed economiche – tra francesi, messicani, americani e persino filibustieri. L’unica ricchezza? L’estrazione del guano. E una “storia” tutta da raccontare

Alla fine, Clipperton torna alla Francia

Un francobollo del 1895
Un francobollo del 1895

Più pacificamente, siamo nel 1941, in Messico è proiettato un film, “starring” Pedro Armendariz, che racconta il malessere e le minacce di ammutinamento di alcuni soldati abbandonati su un’isola remota. Il nome del film: “La Isla de la Pasiòn”.

Scoppiata poi la Seconda Guerra Mondiale, su ordine di Roosevelt la U.S. Air Force con una operazione “top secret” occupa l’atollo (1944) e dopo averlo livellato (e aperto un passaggio nella laguna, poi richiuso) vi costruisce (se ne occupa l’ammiraglio Byrd, grande esploratore polare) l’aeroporto tuttora utilizzato.

Un anno dopo il ministro degli Esteri francese, Bidault, chiede agli Usa la restituzione dell’atollo e viene accontentato (la Francia ha sempre tenuto molto a questo puntino nel Pacifico, fino a dedicargli una rara serie di francobolli, tra cui l’introvabile “gambero nero di Clipperton”). E dai francesi, nel dopoguerra, il tormentato fazzoletto di terra viene scelto per fare la stessa fine delle polinesiane Bikini ed Eniwetak (sconvolte da test atomici) ma Parigi cambia idea motivando l’eccessiva distanza (precedenti esperimenti si erano svolti in Algeria) e l’instabilità del tempo. Scampato il pericolo di ospitare scoppi nucleari, dal 1966 Clipperton diventa sede di più nobili iniziative, ospitando le missioni scientifiche “Bougainville” della Marina francese, aventi per oggetto la fauna e l’idrobiologia.

Cousteau esplora i fondali dell’isola

(Foto: National Geographic)
(Foto: National Geographic)

Successivamente apparirà sull’atollo l’onnipresente comandante Cousteau (che sicuramente, ma non si ha documentazione, come in tante altre occasioni avrà definito il mare di Clipperton “il più bello del mondo”). Negli anni Ottanta l’Accademia Francese delle Scienze d’Oltremare si dedica al business e crea in quest’angolo del Pacifico nord-orientale una base per la pesca, resa ancor più produttiva mediante la riapertura della laguna. Grazie all’intervento dell’Accademia e a una successiva Convenzione Internazionale sui Diritti del Mare, la Francia può pertanto controllare la pesca e l’esportazione di pesce in un’area del Pacifico vasta una volta e mezza l’Italia. In sede amministrativa, dopo lo status di “Stabilimento francese dell’Oceania” eppoi “della Polinesia francese”, l’atollo è annoverato (1986) tra i “possedimenti marittimi pubblici dello Stato Francese” e non tra i “Tom”, territori di oltremare.

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Una dozzina di anni dopo la ex “Isla de la Pasiòn” è visitata, per indagini e una mappatura, da una missione mista di Francesi e “usurpati” Messicani (che pertanto tornano, seppur brevemente e stranieri, sul luogo della tragedia accaduta ottant’anni prima).

Isla de la Pasiòn. Sopravvive il mito

(Foto: National Geographic)
(Foto: National Geographic)

Ma scienza e tecnologie prevalgono ormai sulle umane vicende, anche a Clipperton, che in questo breve inizio di secolo diviene stazione di una sonda geologica, ospita l’esploratore Jean-Louis Etienne che procede all’inventario degli animali presenti (e derattizza l’atollo) è visitata almeno una volta all’anno dalla Marina francese (giusto per cambiare la bandiera e dare una lucidata a una targa attestante la sovranità, non si sa mai….).

L’anno scorso, infine, appare nelle librerie messicane il romanzo di storia e fiction “Isla de Bobos”, di Ana Garcia Bergua. Nel libro è narrata la vicenda di un soldato che, per punizione, viene spedito su un’isola remota e lì trova la morte. Fin qui la fiction. Nella quale si inserisce la (vera) storia di una anziana signora che lottò a lungo per ottenere una pensione dal governo del presidente Venustiano Carranza. Era la vedova sopravvissuta a una tragedia (in cui vide morire il marito, ufficiale dell’esercito messicano) accaduta nel 1917 su una minuscola isola “chissadove” nell’oceano Pacifico. La “Isla de la Pasiòn”.

(8/5/09)

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